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L'Isola da record anche nella scuola: i presidi più giovani d'Italia sono in Sicilia, chi sono

A volte sembra strano, ma c'è chi vuole restare nonostante tutto perché vede l'Isola come un punto di partenza: chi sono i due presidi siciliani più giovani d'Italia

Balarm
La redazione
  • 16 maggio 2025

Il preside più giovane d'Italia Emanuele Ridulfo

A volte sembra strano, ma c'è chi in Sicilia vuole restare nonostante tutto perché vede l'Isola come un punto di partenza.

Si sa, le condizioni lavorative siciliane spesso scoraggiano i giovani e li portano a mettersi in gioco in altri posti, tenendo però sempre la loro terra scolpita nel cuore.

In questo caso, però, si celebra un record che due ragazzi hanno raggiunto quasi inconsapevolmente.

Sono Emanuele Ridulfo, 29 anni e Danilo Gatto, 35. I due dal primo settembre prossimo firmeranno il contratto da dirigenti scolastici.

Il primo è originario di Monreale ed è il più giovane d’Italia, mentre il secondo è nato e cresciuto a Sant’Agata di Militello.

Non è soltanto il secondo più giovane per età, ma ha partecipato e ha vinto sia la selezione ordinaria sia quella straordinaria bandita dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

I loro nomi compaiono nell’elenco dei venti candidati che hanno superato il concorso in Sicilia.

I due hanno rilasciato un'intervista ad Avvenire.

«Si, sono il più giovane in Sicilia - afferma Ridulfo docente di strumento e violoncellista -. «Che lo sia anche in Italia lo apprendo da voi (da Avvenire, ndr) e il fatto mi sorprende e rende orgoglioso.

Il ruolo richiede visione chiara, capacità di ascolto, competenze organizzative e tanta passione. E tutto questo, non ha età.

La scuola italiana ha iniziato ad aprirsi alla possibilità di essere guidata da una generazione più giovane, è un segnale positivo.

I giovani nella pubblica amministrazione dovrebbero avere un ruolo centrale, non tanto per sostituire chi ha l’esperienza – precisa Ridulfo – quanto per affiancarli creando un dialogo intergenerazionale per garantire un reale passaggio di competenze e professionalità.

In Sicilia si possono realizzare i propri desideri. Io ci credo fortemente.

Ma la scuola deve investire nella motivazione e nella cura dei giovani, incoraggiandoli a vedere la nostra terra come un’opportunità in cui immaginare, creare e realizzare il proprio futuro».

Emanuele Ridulfo ritiene i progetti extracurricolari «non come un ostacolo alla didattica tradizionale, ma come un’opportunità per arricchirla».

Insegnare deve essere una passione che non si può praticare come se fosse un lavoro tra tanti e come dice Danilo Gatto sempre ad Avvenire: «Non è il contratto a dar senso al lavoro, ma ciò che ci metti ogni giorno.

Quando tutto sembra fermo, servono persone che ci credono ancora. Oggi questo accade nel pubblico impiego ed è proprio in questo sistema che appare immobile che serve movimento».

La firma per il ruolo ad appena 25 anni, in cattedra come docente di laboratorio prima e insegnante di sostegno oggi in diverse scuole del messinese, fino all’esperienza di vice preside per qualche anno nell’Istituto tecnico “Evangelista Torricelli”.

«Da dirigente la scuola che vorrei valorizza le diversità, incoraggia le eccellenze e promuove una cultura della responsabilità e del rispetto per reprimere il linguaggio della violenza.

Perché la scuola non aspetta che siamo perfetti, ma che ci mettiamo la testa ed il cuore. Le sfide sono tante, i muri alti. Dobbiamo entrarci dentro, se vogliamo una scuola al passo coi tempi».

I due giovanissimi presidi si dicono pronti a farlo «con energia, idee, prospettive e soluzioni innovative», afferma Ridulfo.

A quanto pare il nome della scuola assegnata si conoscerà a metà estate.

«È ancora ignota la destinazione», conclude Gatto. «Magari un giorno tornerò qui a casa».
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