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Il Palermo vince, ma Fabrizio Miccoli stravince

La prima vittoria del Palermo arriva per merito di un incredibile Fabrizio Miccoli. Si registrano ancora svarioni ed incertezze di alcuni uomini della rosa

  • 30 settembre 2012

La domenica mattina presso il parco del foro italico mi ha incuriosito osservare una speciale partita di calcio: a fronteggiarsi c’erano ragazzi di colore. Ciò che mi ha incuriosito è stato osservare come la tattica delle due formazioni era funzionale all’esaltazione degli elementi con maggiori qualità, insomma di coloro che erano in grado di far vincere la propria squadra.

Non pensavo che contro il Chievo (Palermo-Chievo 4-1, quinta giornata del Campionato 2012-2013) potesse accadere l’esatto contrario: la squadra è stata trascinata al successo dall’unico fuoriclasse che risponde al nome di Fabrizio Miccoli. E così anche Gasperini si dovrà ricredere sulle qualità del capitano che ancora una volta si metterà sul groppone la squadra tirandola fuori dai guai.

Il largo successo non deve esaltare più di tanto l’ambiente rosa e questo deve essere chiaro, cominciando dal presidente per finire all’ultimo dei tifosi. Ancora evidenti i limiti della manovra, svarioni ed incertezze, frutto di mediocrità di alcuni uomini della rosa, a fronte di pochi fari di sicuro affidamento che, capitano a parte, individuiamo in Donati e Brienza.

Ogni giornata dovrà essere vissuta dagli uomini che Gasperini metterà in campo come la partita della vita, evitando raffinatezze fini a se stesse (vedi Ilicic) in cambio di concretezza e determinazione. Il progetto riguardo al lancio dei giovani talenti dovrà essere abbandonato per un bel po’, almeno fino a quando la squadra raggiungerà acque tranquille.

Il pubblico, anche se non numeroso, ha dato un segnale importante incitando la squadra fino al novantesimo, ed a tal proposito sarebbe anche da chiedersi se vale la pena avere uno stadio pieno ma con tanta gente pronta a fischiare piuttosto che pochi intimi pronti a sostenere i colori rosa nero, magari infischiandosene degli errati disimpegni di Garcia, delle incertezze di Munoz, delle piroette di un irritante Ilicic, degli errori di impostazione commessi da un centrocampo muscolare e di scarsa tecnica. Meglio pochi ma buoni.

Un altro segnale importante lo dovrà dare la società che, come ha lasciato intendere nella conferenza stampa di presentazione il neo amministratore delegato Lo Monaco, dovrà guardarsi dall’esterno adottando la politica de “ i panni sporchi si lavano in casa”. Nessun diktat più o meno velato dovrà essere dato al tecnico Gasperini, libero di poter operare le scelte che ritiene più giuste in funzione del lavoro settimanale. Anche in questo caso speriamo che il neo AD Lo Monaco possa fare da diga ai consigli dati a mezzo stampa dalla proprietà. Tutti dovranno fare la propria parte rispettando ruoli e competenze, perché quel che conta adesso sono i colori rosa e la salvezza.

Recitava bene uno striscione, apparso in curva nord inferiore, che manifestava apertamente il dissenso dei tifosi che lo hanno esposto auspicando meno “chiacchiari” e più fatti. Segnale evidente che la serie A è un patrimonio davvero troppo importante che non può e non deve essere buttato alle ortiche.

Una considerazione finale sul capitano. Avrebbe meritato ben altra carriera, con tanti trofei in bacheca e qualche prestigioso riconoscimento personale. Ha sempre dovuto pagare dazio per qualche esuberanza giovanile, per essersi messo contro i poteri forti del calcio nel clou della carriera, per aver sbagliato qualche scelta professionale. Ha giocato poco in nazionale e dire che non ha avuto davanti fenomeni, vedi Del Vecchio, Gilardino o Di Natale. Le più grosse soddisfazioni, come spesso capita nel calcio come nella vita, le ha prese all’estero, giocando in Portogallo.

Palermo lo ha adottato e lo ama come pochi altri che hanno calcato le scene della Favorita nel corso degli anni. Anche Roberto Baggio, fuoriclasse molto simile per genio e classe, è stato discusso, finendo per chiudere la propria carriera nella provinciale Brescia. Tutti coloro che amano questo sport non potranno mai cancellare dalle loro menti le emozioni che le sue giocate regalano di domenica in domenica.

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