Palermo sotto il cielo di Parigi: il fragile amore de "La Bohème" al Teatro Massimo
La Bohème
Il grande amore può nascere anche nei luoghi più inaspettati, come una soffitta parigina nella Parigi del 1830. "La Bohème" riporta al Teatro Massimo di Palermo il volto più fragile e luminoso dell’esistenza, da domenica 14 dicembre alle ore 20.00.
L'opera, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, tratto da "Scènes de la vie de bohème" di Henri Murger, va in scena in Sala Grande fino al 23 dicembre per otto repliche.
L'allestimento già acclamato in tournée in Giappone, è firmato dal regista Mario Pontiggia, con le scene di Antonella Conte, i costumi di Francesco Zito e le luci di Bruno Ciulli (riprese da Eleonora Magni).
L'opera offre una nuova declinazione del tema della stagione: "Anime in bilico oltre i confini" trasportando il pubblico nella Parigi bohémien del 1830, tra l'atmosfera gelida delle soffitte e il vivace fervore del Quartiere Latino.
Temi portanti del dramma, infatti, sono la fine della giovinezza, la fragilità della vita e la libertà dell’amore, racchiusi in una storia semplice ma di grande potenza emotiva.
Rodolfo e Mimì sono uniti da un amore assoluto quanto fragile vivendo di sogni e speranze giovanili che si infrangono di fronte alla povertà e alla morte. Il finale è tra i più toccanti e commoventi della storia del melodramma: dal gesto di Rodolfo che brucia nella stufa i suoi scritti per scaldarsi, al sacrificio di Colline che vende il cappotto, la sua "Vecchia zimarra" (simbolo della fine della spensieratezza) fino a Mimì, fragile come i fiori finti da lei creati, che si spegne piena d’amore per Rodolfo, un amore "grande come il mare".
A dirigere l'Orchestra del Teatro Massimo è il maestro Carlo Montanaro, che vanta una vasta esperienza nel repertorio pucciniano su palcoscenici di primo piano e già direttore musicale dell’Opera di Varsavia mentre a dirigere il Coro e il Coro di voci bianche del Teatro Massimo è il maestro Salvatore Punturo.
Il ritorno de "La Bohème" nell’allestimento del Teatro Massimo, vanta un cast di grandi voci che si alterneranno nei ruoli principali: Mimì, cuore drammatico e lirico dell’opera, è interpretato da Anastasia Bartoli, da Hasmik Torosyan e dalla palermitana Jessica Nuccio, che si alternano nelle repliche.
Per il ruolo di Musetta si alternano i soprani Hasmik Torosyan, Francesca Benitez e Jessica Nuccio. E due delle artiste, Hasmik Torosyan e Jessica Nuccio, si cimentano nell’impegno di interpretare entrambe le complesse figure femminili dell’opera: Mimì e Musetta.
Rodolfo è il tenore messicano Arturo Chacón-Cruz e nelle repliche è José Simerilla Romero. Nel ruolo di Marcello i baritoni Giulio Mastrototaro e Francesco Vultaggio; George Andguladze è Colline; Diego Savini e Daniele Muratori Caputo si alternano nel ruolo di Schaunard.
Completano il cast Giuseppe Esposito (Benoît/Alcindoro), Francesco Polizzi / Gianmarco Randazzo (Parpignol), Federico Cucinotta (Un doganiere), Antonio Barbagallo (Sergente dei doganieri), Carlo Morgante (Un venditore di prugne).
Giorni e orari delle rappresentazioni
Domenica 14 Dicembre
Ore 20.00 - Turno Prime
Martedì 16 Dicembre
Ore 18.30 - Turno Scuola
Mercoledì 17 Dicembre
Ore 18.30 - Turno C
Giovedì 18 Dicembre
Ore 20.00 - Turno F
Venerdì 19 Dicembre
Ore 18.30 - Turno B
Sabato 20 Dicembre
Ore 18.30 - Turno Opera
Domenica 21 Dicembre
Ore 17.30 - Turno D
Martedì 23 Dicembre
Ore 18.30 - Fuori abbonamento
La prova generale, sabato 13 dicembre alle 18:30, è aperta al pubblico ed è stata concessa a scopo benefico a favore dell’Associazione Susan G. Komen Italia, da oltre 25 anni in prima linea nella lotta ai tumori del seno e nella tutela della salute femminile.
L'opera, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, tratto da "Scènes de la vie de bohème" di Henri Murger, va in scena in Sala Grande fino al 23 dicembre per otto repliche.
L'allestimento già acclamato in tournée in Giappone, è firmato dal regista Mario Pontiggia, con le scene di Antonella Conte, i costumi di Francesco Zito e le luci di Bruno Ciulli (riprese da Eleonora Magni).
L'opera offre una nuova declinazione del tema della stagione: "Anime in bilico oltre i confini" trasportando il pubblico nella Parigi bohémien del 1830, tra l'atmosfera gelida delle soffitte e il vivace fervore del Quartiere Latino.
Temi portanti del dramma, infatti, sono la fine della giovinezza, la fragilità della vita e la libertà dell’amore, racchiusi in una storia semplice ma di grande potenza emotiva.
Rodolfo e Mimì sono uniti da un amore assoluto quanto fragile vivendo di sogni e speranze giovanili che si infrangono di fronte alla povertà e alla morte. Il finale è tra i più toccanti e commoventi della storia del melodramma: dal gesto di Rodolfo che brucia nella stufa i suoi scritti per scaldarsi, al sacrificio di Colline che vende il cappotto, la sua "Vecchia zimarra" (simbolo della fine della spensieratezza) fino a Mimì, fragile come i fiori finti da lei creati, che si spegne piena d’amore per Rodolfo, un amore "grande come il mare".
A dirigere l'Orchestra del Teatro Massimo è il maestro Carlo Montanaro, che vanta una vasta esperienza nel repertorio pucciniano su palcoscenici di primo piano e già direttore musicale dell’Opera di Varsavia mentre a dirigere il Coro e il Coro di voci bianche del Teatro Massimo è il maestro Salvatore Punturo.
Il ritorno de "La Bohème" nell’allestimento del Teatro Massimo, vanta un cast di grandi voci che si alterneranno nei ruoli principali: Mimì, cuore drammatico e lirico dell’opera, è interpretato da Anastasia Bartoli, da Hasmik Torosyan e dalla palermitana Jessica Nuccio, che si alternano nelle repliche.
Per il ruolo di Musetta si alternano i soprani Hasmik Torosyan, Francesca Benitez e Jessica Nuccio. E due delle artiste, Hasmik Torosyan e Jessica Nuccio, si cimentano nell’impegno di interpretare entrambe le complesse figure femminili dell’opera: Mimì e Musetta.
Rodolfo è il tenore messicano Arturo Chacón-Cruz e nelle repliche è José Simerilla Romero. Nel ruolo di Marcello i baritoni Giulio Mastrototaro e Francesco Vultaggio; George Andguladze è Colline; Diego Savini e Daniele Muratori Caputo si alternano nel ruolo di Schaunard.
Completano il cast Giuseppe Esposito (Benoît/Alcindoro), Francesco Polizzi / Gianmarco Randazzo (Parpignol), Federico Cucinotta (Un doganiere), Antonio Barbagallo (Sergente dei doganieri), Carlo Morgante (Un venditore di prugne).
Giorni e orari delle rappresentazioni
Domenica 14 Dicembre
Ore 20.00 - Turno Prime
Martedì 16 Dicembre
Ore 18.30 - Turno Scuola
Mercoledì 17 Dicembre
Ore 18.30 - Turno C
Giovedì 18 Dicembre
Ore 20.00 - Turno F
Venerdì 19 Dicembre
Ore 18.30 - Turno B
Sabato 20 Dicembre
Ore 18.30 - Turno Opera
Domenica 21 Dicembre
Ore 17.30 - Turno D
Martedì 23 Dicembre
Ore 18.30 - Fuori abbonamento
La prova generale, sabato 13 dicembre alle 18:30, è aperta al pubblico ed è stata concessa a scopo benefico a favore dell’Associazione Susan G. Komen Italia, da oltre 25 anni in prima linea nella lotta ai tumori del seno e nella tutela della salute femminile.
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