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È la più piccola delle Egadi e conta un solo abitante: Formica è l'isola di ogni uomo

Formica esprime bellezza, dall’accoglienza, all'atmosfera che si respira, dai luoghi alle strutture. Un piccolo lembo di terra che si trova tra Levanzo e la costa di Trapani

Jana Cardinale
Giornalista
  • 22 maggio 2021

Isola di Formica

Formica, isola di ogni uomo.

È così che accoglie chi, raramente, decide di volerci arrivare, questo piccolo lembo di terra, quasi un grosso scoglio, che si trova tra Levanzo e la costa di Trapani e che trae il suo nome dall’invasione di formiche sulle sue rocce coperte da una pianta viscosa.

Un luogo, oggi quasi mistico, abitato nel corso dei secoli da Fenici, Cartaginesi, Greci, Italici, Romani, Arabi, Normanni. Di proprietà privata, appartiene dagli anni '80 a "Mondo X", una comunità terapeutica per tossicodipendenti fondata da Padre Eligio, anche se amministrativamente fa parte del Comune di Favignana – Isole Egadi.

Sull'isolotto di Formica esiste ancora una vecchia tonnara che un tempo era di proprietà dei Florio, con i resti di due antichi edifici, e vi si trovano una costruzione fortificata con una torre, su cui è edificato un faro, e un mulino.

Vi è situata anche una chiesetta molto antica, detta la chiesa del rais, dove i pescatori si recavano a pregare, che si trova alla fine di un sentiero con alle spalle un panorama bellissimo.
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Ed è, inoltre, presente un piccolo museo che custodisce varie anfore e un'antica barca perfettamente conservata, già utilizzata per la mattanza. L'isola possiede un piccolo porto, adatto solo a barche minuscole, ma l'attracco deve essere preventivamente autorizzato dai proprietari.

Formica, che è la più piccola delle Egadi ma è sintesi di tutta la mediterraneità, dista 4,4 km da Levanzo, 7,4 km dalla costa trapanese e 7,6 km da Favignana. A circa 600 metri ad ovest si trova lo scoglio di Maraone.

"Mondo X", di padre Angelo Gelmini, meglio conosciuto come padre Eligio, è , come dice lui stesso, «sempre pronta ad ospitare il viandante come il re, anche perché tra loro c'è una differenza minima, quella delle illusioni».

Formica esprime bellezza, dall’accoglienza, all'atmosfera che si respira, dai luoghi alle strutture. E un uomo che vive tra le cose belle non è mai invadente, aggressivo, perché l'habitat è fondamentale e sa tirar fuori in ciascuno la propria vocazione, sa far riguardare al passato per progettare il futuro.

La comunità che vi regna è mista: ragazze, anche con bambini piccoli, e uomini maturi, persone colte e senza alcuna istruzione. Negli ex capannoni della Tonnara ci sono la falegnameria e una modernissima sala-convegni, le camerate dei ragazzi, la sala mensa, una cappelletta del Settecento su uno scoglio.

E poi la zona ospiti, una decina di camere, tutte con nomi di santi, che danno su un baglio interno, con splendidi arredi e in ognuna una raccolta di libri sulla Sicilia, una grande cucina, il ristorante, un'elegante veranda per gli aperitivi, un'altra chiesetta del Cinquecento.

È un momento di riconciliazione con la vita per ogni ospite. La comunità non si avvale di finanziamenti pubblici di alcun tipo, neanche l’otto per mille dei contribuenti, ma accetta solo contributi che vengono dal cuore. Un piccolo angolo di paradiso, poi abbandonato nel tempo, e recuperato, a partire dagli anni ’80, proprio dalla comunità terapeutica di Padre Eligio.

Un luogo che ha un fascino particolare poiché calmo e quieto con le sue costruzioni antichissime; è possibile visitare l’isolotto solo previo invito oppure con approvazione della direzione, in modo tale da non turbare l’atmosfera e non ledere la privacy di chi abita nell’isola.

Anche dal punto di vista storico e archeologico l’isola di Formica è particolarmente interessante. Le acque che la circondano sono colme di resti risalenti alla Prima Guerra Punica, quando nel 241 a.C. ci fu una terribile battaglia navale tra Cartaginesi e Romani. Uno spettacolo da non perdere per gli amanti delle immersioni.

Sulla terraferma c’è, invece, quella vecchia tonnara un tempo proprietà dei Florio, seconda per importanza delle isole Egadi, con i resti di due antichi edifici che fanno gola agli amanti dell’archeologia industriale. Chissà quanti viaggiando in aliscafo verso l’isola di Levanzo, saranno rimasti incuriositi dall’isoletta che si intravede lungo la rotta.

Formica è considerata la quarta isola delle Egadi, ma in realtà si tratta di un caso a parte, e ufficialmente conta un solo abitante. L’isola non è altro, in sintesi, che un terreno privato acquistato anni fa dall’associazione per l’organizzazione di comunità cristiane di recupero.

Eppure ci sono stati decenni, secoli, in cui quella di Formica è stata la più produttiva delle tonnare egusee, molto più di quella Favignana, che da lì a poco, con la gestione dei Florio, sarebbe stata eletta "Regina delle tonnare".
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