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È la più selvaggia delle Egadi: un gioiello incontaminato di sentieri, grotte e falesie

Vi portiamo alla scoperta dell'isola più lontana dell'arcipelago delle Egadi: un luogo indimenticabile, di straordinaria ricchezza emozionale tutto da esplorare

Jana Cardinale
Giornalista
  • 20 maggio 2023

Pizzo Marrunnuzza (foto di Mario Torrente)

Marettimo, isola sacra, riesce a mostrarsi in tutta la sua bellezza da un panorama di montagna.

Oltre al mare, infatti, sono le escursioni con attività di trekking, che partono dal piccolo centro abitato, a rendere la più lontana delle Egadi un luogo indimenticabile, di straordinaria ricchezza emozionale.

Pizzo Falcone è la cima più alta: 686 metri con vista sul mare Mediterraneo. La vetta marettimara regala silenzi rigeneranti e un senso di quiete, grazie allo spettacolo della natura che proprio da pizzo Falcone abbraccia uno scenario di grande avvenenza.

A nord il paesaggio è dedicato al Castello di punta Troia e al tratto di costa che arriva a punta Mugnone. Seicento metri più sotto c’è lo scalo Maestro, la grotta della Pipa, il Libano, e punta due Frati.

Dall’altro lato lo "scrigno" di cala bianca e la zona A della Riserva delle isole Egadi, con le barranche - vertiginose pareti di dolomia - e 3 tra le più belle grotte dell’isola: Perciata, del Presepe e Bombarda. Girando lo sguardo a sud, si vede, invece, la seconda cima più alta: pizzo Campana, a 630 metri. Poco sotto c’è pizzo Craparo, a 627 metri.
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Ancora più a sud c’è pizzo Telegrafo, a 500 metri di quota. Giù a valle riposa il centro abitato dell’isola, con il lato meridionale chiuso da punta Basano.

Sono sempre di più i trekker provenienti da tutta Europa, armati di zainetti, scarponcini e macchina fotografica, a cercare la meraviglia in quest’isola dei sogni.

La risalita inizia lungo il sentiero delle case Romane - dove ancora oggi si possono ammirare i resti di un edificio del primo secolo avanti Cristo e la chiesetta costruita dai monaci greci di San Basilio - a 250 metri di altezza, passando dall’antico cimitero del Calvario e dal bosco che sovrasta il paese. In alto si raggiunge la chiesa Bizantina, un vero e proprio gioiello di storia.

Così come il Castello di Punta Troia, consigliato solo a camminatori esperti, ma con una discesa all’insegna di panorami incantevoli sul versante compreso tra lo Scalo Maestro e il Libano. E tra i punti più suggestivi c’è quello della portella Madunnuzza, con il suo pizzo a 396 metri sul mare.

Uno degli itinerari più conosciuti è quello che dalla fonte della Pilusa sale lungo la stradina basolata che passa dall’antico cimitero del Calvario, poco sopra il paese. La risalita prosegue circondata dal verde degli alberi, tra le essenze vegetali che si mescolano all’odore del mare.

A Marettimo è d’obbligo visitare le numerose grotte marine, facendo delle soste per il bagno in quelle più suggestive, almeno un’immersione per ammirare lo spettacolare paesaggio sommerso dell’isola, e ancora visitare il tipico Museo del mare e non perdersi i sapori del territorio, unici per intensità e preparazione.

La pasta con l’aragosta con il tipico brodetto isolano, o quella con il finocchietto e i pomodori, le busiate accompagnate dai gamberi arrosto, così come le polpette di tonno, o il tonno in agrodolce. Sono tante le bontà che rendono un mix di sapori e che si fanno ricordare, con lo stesso equilibrio soave con cui il mare e la montagna si incontrano.

Per coloro che amano passeggiare all'aria aperta Marettimo offre varie possibilità e le escursioni in montagna consentono di vivere in modo assoluto il contatto diretto con la natura e di conoscere tutte le specie endemiche rare presenti sull'isola, che si staccò dalla terraferma milioni di anni fa, rimanendo completamente isolata sin dall'era Quaternaria, e provocando, quindi, un ritardo di almeno 6000 anni nella comparsa dei primi insediamenti umani rispetto alle altre Egadi.

Tutto ciò influenzò notevolmente l'evoluzione della flora e della fauna, consentendo il protrarsi sino ai nostri giorni di forme di vita animale e vegetale inesistenti nel resto dell'arcipelago e in Sicilia.

La particolarità dell'isola, inoltre, è da attribuire proprio alla sua montuosità, con le rocce calcaree che anticamente si sovrapposero a quelle dolomitiche e all'abbondanza di sorgenti d'acqua.

Tutti questi fattori hanno permesso la conservazione e la catalogazione di circa 600 specie botaniche, alcune quasi introvabili altrove. Tra le specie di erbe aromatiche che crescono in modo spontaneo ci sono il timo, il lauro, la ruta, il rosmarino, l'origano e il pino, che contribuiscono a odorare e rendere salubre l'aria.

L'isola è un punto strategico per le migrazioni di rapaci e altri uccelli migratori che lì sostano per riposarsi e poi rimettersi in viaggio, ed è il luogo ideale per gli appassionati di Bird Watching che sul Monte Falcone e in altri punti, hanno la possibilità di ammirare uccelli e rapaci migratori come l'aquila del Bonelli, il falco pellegrino, il corvo, il gheppio e il barbagianni o il passero solitario.

La più selvaggia e remota delle isole Egadi è un gioiello incontaminato di sentieri, grotte e falesie sul mare.

Un paradiso per chi sta ancora cercando la propria Itaca; luogo di assoluta bellezza, tra percorsi selvaggi e incontaminati, natura, storia, archeologia ed enogastronomia che sanno sempre lasciare al camminatore che arriva, ricordi indelebili ed emozioni incomparabili da vivere a passo lento.
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