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Nel suo giardino trovi la "planimetria" della Sicilia: la villa Liberty che forse non conosci

È delle attrazioni più incantevoli. Al centro del giardino c'è un isolotto artificiale affiancato da altri isolotti sui cui campeggiano dei piccoli esemplari vulcanici

Livio Grasso
Archeologo
  • 5 maggio 2023

Villa Vaccarino di Milazzo

Pianificata su iniziativa dell’ingegnere Gaetano Bonanno, la Villa Vaccarino di Milazzo si annovera tra le attrazioni più incantevoli dell’intero versante territoriale.

La costruzione, portata a compimento nel 1929, sfoggia dei particolari decorativi degni di nota e menzione. Non passano, altresì, in secondo piano le pitture realizzate dall’artista Michele Amoroso.

La struttura architettonica, in stile Liberty, è impreziosita da pregevoli decorazioni in stucco, ferro, legno e vetro. Inoltre, l’insieme delle composizioni ornamentali conferisce al monumento sontuosità e marcata originalità.

L'edificio, a ridosso di un dislivello, è inquadrato da una rampa di scale che conduce all’ingresso principale. Intorno al perimetro del complesso edilizio, si distende un giardino di notevole estensione.

Al centro del giardino si staglia una grande vasca dotata di un isolotto artificiale. Esso, oltre ad ospitare una "planimetria" della Sicilia, è affiancato da altri isolotti sui quali campeggiano dei piccoli esemplari vulcanici.
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La casa, articolata in due piani, è costituita da un vistoso corpo angolare. Quest'ultimo, per di più, è abbellito da un timpano, una bow window in ferro e dei vetri decorati.

Di grande pregio anche la balconata che impreziosisce la maestosità del prospetto. Risaltano, a tal proposito, le poderose colonne a supporto del balcone. Di rilievo, pure i decori floreali che rimandano ad un gusto tipicamente classicheggiante.

Gli ambienti interni, invece, sono divisi da un atrio centrale che, a sua volta, immette nella scala primaria.

Adorna di stucchi, vetrate e ferro battuti dà accesso al primo piano. Di converso, i vani e il salone del pianterreno sono
contrassegnati da soffitti che contengono particolari scenari figurativi. In più, gli stucchi si adagiano su disegni che rivelano la presenza di una forte intelaiatura in cemento la quale, al contempo, risulta essere dissimulata da grandi lacunari.

Diversamente, nelle stanze del piano superiore, l'assenza di questo "artifizio" ha consentito la facile realizzazione di affreschi a motivi floreali. Nel repertorio pittorico figurano quattro inserti paesistici di alto spessore stilistico e compositivo. Due raffigurazioni prospettano alcuni scorci panoramici della città locale.

In ultimo, secondo varie testimonianze popolari, la residenza custodisce un passato di leggende e misteri. Al di là della coltre di aneddoti raccontati dagli abitanti milazzesi, suscita un certo interesse la descrizione rilasciata dallo storico Antonino Micale.

Infatti, nell’opera intitolata "Stradario storico della città di Milazzo" lo studioso ha riportato che "nella villa Vaccarino c’è un vasto giardino sottostante lo storico quartiere degli Spagnoli, adibito quale luogo dei supplizi per criminali comuni e militari. Qui venne fra l’altro impiccato e decapitato, nel 1817, un pirata napoletano recante il nome di Aniello Cuomo.

Il giardino passò, poi, di proprietà della famiglia Zirilli e su parte di esso sorge la bella costruzione liberty della villa Vaccarino
(recente proprietà comunale) nel cui parco un’antica credenza popolare vuole che errino ombre e voci dei giustiziati, e dove sino agli inizi del secolo era consuetudine delle popolane fare le scute notturne; un ascolto di rito quasi pagano riferito al
futuro di eventi e di persone".

Ad ogni modo, tuttora, malgrado l’evidente stato di abbandono, il vecchio "fabbricato" rientra nel novero dei monumenti più
rappresentativi della comunità.
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