ITINERARI E LUOGHI
"Il Genio di Palermo", visite (inedite), passeggiate ed esperienze: tutti i luoghi
Dai siti monumentali ai percorsi inediti. Dal 9 al 25 maggio torna la quarta edizione del festival che porta alla scoperta di 20 luoghi e 30 esperienze a Palermo
Presi per mano dal Genio, ci si potrà riconciliare con una Palermo che non ha dimenticato di possedere cultura, storia e natura, per una semina di conoscenza che vedrà protagonisti studiosi, accademici, divulgatori.
Ritorna per il quarto anno Il Genio di Palermo, organizzato dall’Università di Palermo con la Fondazione Le Vie dei Tesori nel solco della Terza Missione dell’Ateneo, in collaborazione con il Comune di Palermo, con la Riserva naturale orientata Monte Pellegrino, con l'Ufficio scolastico regionale, con l’Amap, con numerosi altri enti pubblici e privati.
Tre weekend da venerdì 9 a domenica 25 maggio in una ventina di luoghi – una visita inedita è il cantiere di restauro del convento della Martorana che molti ex studenti ricorderanno come sede della facoltà di Architettura in via Maqueda -, e oltre trenta esperienze.
Il programma completo e i coupon sono disponibili online sul sito de "Le Vie dei Tesori".
Tra “cult” molto amate come il volo in piper lungo le rotte dei pionieri del cielo o il giro in mare su Lisca Bianca; e altre nuovissime, come il giro in elicottero, le osservazioni con i telescopi, le visite ai diversi siti dentro la Favorita, i rifugi antiaerei, oltre a quindici passeggiate tematiche alla scoperta della città.
«Con grande orgoglio presentiamo questa quarta edizione, realizzata in collaborazione con la Fondazione Le Vie dei Tesori – dice il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri –. È ancora più ricca, offre numerosi luoghi da visitare, esperienze inedite da vivere e una squadra di testimoni di bellezza e sentinelle del sapere che si è ulteriormente ampliata.
Accademici e personale tecnico-amministrativo della nostra comunità universitaria escono dalle aule e dagli uffici per seminare conoscenza in luoghi anche inediti come il cantiere del convento della Martorana, che l’Università sta recuperando.
Un luogo di studio e di aggregazione, frequentato negli anni passati da moltissimi studenti dell’ex facoltà di Ingegneria e Architettura, un’occasione unica per riscoprire un pezzo di storia che lega il nostro Ateneo alla città.
Con questa quarta edizione, rinnoviamo il nostro impegno a fare dell’università un motore di sviluppo e di inclusione, perché il vero Genio di Palermo risiede nella sua capacità di unire, innovare e ispirare, promuovendo un dialogo vivo e partecipato con la società».
Una vera caccia al tesoro nel segno della creatività e dell’intraprendenza, con il contributo di professori universitari, esperti paesaggisti, storici, giornalisti e scrittori.
Finora il festival ha cercato e trovato il Genio in antiche residenze nobiliari, sugli arazzi e tra gli artisti, ma in questa quarta edizione lo declinerà sul “verde” con un focus importante sul Parco della Favorita, al centro di un’importante operazione di recupero e di valorizzazione voluta dal Comune di Palermo e sostenuta da un pool di esperti guidati dal paesaggista Giuseppe Barbera, cui il Comune ha affidato il compito di immaginare la Favorita del futuro.
E proprio guardando in avanti, il Genio cercherà le innumerevoli letture di questo parco urbano, dai monumenti classici alle aree meno conosciute: il vivaio comunale, il poligono di tiro dove sono incisi i nomi dei militari dell’ultima Guerra mondiale, i “torriglioni” di caccia di re Ferdinando, aperti per la prima volta dopo il restauro; in dialogo con altre zone verdi della città, come le distese di agrumi di Ciaculli, di cui si sta perdendo memoria, o le ville pubbliche.
Questo e tanto altro, con l’aiuto di docenti universitari ed esperti che lasciano le aule per guidare alla scoperta di aspetti inediti noti solo agli appassionati, sempre nel segno di quella capacità di intuizione e di innovazione di cui l’Università vuole essere incubatore e lievito.
Disseminato per la città, il Genio è un vecchio austero che ha ai piedi un cane simbolo di fedeltà e, avvinghiato al braccio, un serpente emblema di continua rinascita: dalla sua rupe annoda un filo rosso che attraversa palazzi, fontane, piazze.
I LUOGHI
Un’esperienza da non perdere saranno le visite a cantiere aperto a due beni monumentali che l’Università di Palermo sta restaurando: si tratta del Convento della Martorana, ex facoltà di Architettura, dove sono emersi affreschi emozionanti, e dell’ex convento seicentesco di Sant’Antonio da Padova.
Ritroveremo il Genio nell’arazzo settecentesco di Palazzo Comitini; tra i telescopi del principe Tomasi salendo fin sulla Specola; o nella formula segreta per conservare in maniera perfetta gli esemplari del Museo di zoologia Doderlein.
Si passerà dai sontuosi salotti di Villa Niscemi a quelli di Villa Boscogrande, tanto amati da Visconti; dai simboli esoterici del principe di Belmonte nella Villa appena restaurata che da lui prende il nome, ai sogni riformisti del principe Carlo Cottone a Villa Castelnuovo.
Dal palcoscenico del Teatro Massimo per una visita “dietro le quinte” a quel capolavoro neoclassico che è il Politeama; dal convento di Santa Maria del Gesù al tempio dei nobili inglesi Holy Cross, ai segreti delle Repentite; dall’affresco sopravvissuto di Palazzo Costantino a Palazzo Oneto di Sperlinga che rivive nel segno dell’arte contemporanea, a San Mercurio, l’oratorio che fu la palestra del giovane Serpotta; dalla frescura ricercata della Camera dello Scirocco di Fondo Micciulla alla precisione ingegneristica delle canalizzazioni dell’acqua potabile delle sorgenti del Gabriele.
LE ESPERIENZE
Ritornano i voli sulla città sul Piper cercando il Genio dall’alto, e quest’anno si aggiunge anche la possibilità di sorvolare in elicottero; o i viaggi via mare di Lisca Bianca lungo la costa alla scoperta di cupole e torri; si potranno contare a una a una le 5000 mattonelle di Stanze al Genio con Pio Mellina; scoprire la prima santa Rosalia al Museo Diocesano guidati dal responsabile scientifico Pierfrancesco Palazzotto.
Con i frati del convento di Santa Maria del Gesù, si cercherà il segno di San Benedetto il Moro, ma si distingueranno anche le tombe famose nel cimitero monumentale. Si potrà ascoltare un giovane talento del violoncello o del flauto in un salotto Liberty dove oggi vive un’accademia di alto perfezionamento musicale: da Martha (Music Art House Academy).
Lo storico appassionato Salvatore Savoia ritornerà nel suo amato Museo del Risorgimento, appena riaperto al pubblico, dove si ritroveranno le tracce di Garibaldi tra aneddoti, reperti e memorabilia. Si torna alla Villa del Gattopardo per cercare le tracce del principe “astronomo” e a Villa Resuttano Terrasi per un saluto all’affresco di Vito d’Anna.
Con i docenti e i curatori scientifici si scopriranno i laboratori scientifici e le collezioni universitarie: con Giuseppe Genchi ci si immerge tra i motori a reazione e altri meccanismi; con i chimici si entrerà nei laboratori d’epoca a cavallo tra ‘800 e ‘900.
Al Laboratorio di Robotica si capirà che i robot non si sognano neanche di sostituire l’uomo, ma si propongono di aiutarlo; e al Museo Gemmellaro si potranno indossare gli oculos per un’esperienza immersiva in notturna tra i reperti di 500 mila anni fa. Storici, botanici, urbanisti, storici dell’arte, accademici affiancheranno le guide lungo itinerari dentro e fuori città.
Il paesaggista Giuseppe Barbera sarà impegnato su più fronti, condurrà una visita alla Favorita per scoprirne il prossimo futuro, ma si dedicherà, al fianco dello storico Pietro Todaro, anche alla Favarella di Ciaculli con la sua pirrera usata come rifugio durante la guerra; e con la storica dell’arte Alida Fragale, anche alla fascinazione dei vedutisti ottocenteschi per la Conca d’Oro, esposti alla GAM.
Con i telescopi degli astronomi dell’INAF e gli astrofili dell’ORSA si indagherà il cielo sulla Favorita; con Luigi Naselli Flores si cercherà di comprendere la biodiversità del Gorgo Santa Rosalia che fece innamorare l’ecologo inglese Hutchinson.
Francesco Lo Piccolo, docente di Biblioteconomia, andrà alla ricerca sia dei sovrani Borbone nelle Scuderie reali, nate come magazzini del sommacco; e delle innumerevoli torri d’acqua, cisterne e fontane della Favorita. Si può entrare all’Orto Botanico e cercare con il direttore Rosario Schicchi, l’albero più grande e quello più piccolo.
Lettura a due voci anche per l’agronomo Tommaso La Mantia e per lo storico Pietro Todaro per la Camera dello Scirocco di Fondo Micciulla.
Con il botanico Riccardo Guarino si camminerà tra gli alberi di Villa Trabia e tra le “officine” di Palazzo d’Orleans; con la neodottoressa Francesca La Mattina, si leggeranno i simboli di Villa Giulia, mentre la docente di Storia dell’Architettura Fulvia Scaduto si dedicherà alla chiesa di Sant’Andrea degli Aromatari, dove verrà anche allestito un piccolo museo di farmacologia di fine Seicento.
Una semina di conoscenza che dalle aule dell’Università e dei luoghi di produzione culturale scende in strada, a fare della cultura un lievito di crescita della comunità.
LE PASSEGGIATE
Nelle quindici passeggiate tematiche dei tre weekend, le guide autorizzate sono affiancate dagli esperti tra meraviglie botaniche, tesori d’arte, collezioni scientifiche, tra spazi pubblici e luoghi privati, aree verdi e borghi art nouveau.
Si cercherà il genio delle poetesse e dei garibaldini, si parlerà di poveri vicoli e grandi affabulatori, geni e truffatori; si ritroveranno i Florio appena sbarcati a Palermo e si cercheranno gli ultimi Gattopardi per palazzi e tenute, si passeggerà per la città, dal suo cuore storico alle sue riserve.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
LE FOTO PIÚ VISTE
-
ARTE E ARCHITETTURA
Scappò in Sicilia e creò capolavori: dove si trovano i quadri di Caravaggio nell'Isola