"Impatto Visivo": la mostra di Ignazio Pandolfo al Teatro Vittorio Emanuele di Messina
"Impatto Visivo" di Ignazio Pandolfo
Nel nuovo spazio espositivo del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, nell’ambito del progetto “L’Opera al Centro” curato da Giuseppe La Motta, si dà il via alla mostra “Impatto Visivo” di Ignazio Pandolfo, con la presentazione di Milena Romeo.
La mostra è visitabile dall'11 al 22 febbraio 2022 (da martedì a domenica, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.40).
Ignazio Pandolfo è nato nel 1947 a Messina, città dove vive e lavora. È stato docente universitario presso la facoltà di medicina fino al 2010, anno in cui ha lasciato l’insegnamento dopo una lunga e fruttuosa carriera, ricca di soddisfazioni sia in termini scientifici che didattici.
Apprezzato pittore, ha al suo attivo diverse mostre personali e collettive, sia in ambito nazionale che internazionale, ed è autore di numerosi romanzi e racconti.
Da quando l’homo sapiens ha cominciato a tracciare i primi disegni sulle pareti della caverna, la pittura si è avvalsa di due fondamentali e tra loro inscindibili costituenti: la narrazione e la raffigurazione.
Il pittore afferma: «In buona sostanza ogni mio dipinto non sarebbe altro che un oggetto finalizzato a stimolare l’attitudine meditativa dell’osservatore. Al contrario i miei lavori non sono altro che la scomposizione delle forme in caotici ammassi di colore e di materia, che fanno dell’impatto visivo il loro punto di forza. Essi non hanno alcun verso di lettura e possono essere appesi a parete a discrezione dell’osservatore».
La mostra è visitabile dall'11 al 22 febbraio 2022 (da martedì a domenica, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.40).
Ignazio Pandolfo è nato nel 1947 a Messina, città dove vive e lavora. È stato docente universitario presso la facoltà di medicina fino al 2010, anno in cui ha lasciato l’insegnamento dopo una lunga e fruttuosa carriera, ricca di soddisfazioni sia in termini scientifici che didattici.
Apprezzato pittore, ha al suo attivo diverse mostre personali e collettive, sia in ambito nazionale che internazionale, ed è autore di numerosi romanzi e racconti.
Da quando l’homo sapiens ha cominciato a tracciare i primi disegni sulle pareti della caverna, la pittura si è avvalsa di due fondamentali e tra loro inscindibili costituenti: la narrazione e la raffigurazione.
Il pittore afferma: «In buona sostanza ogni mio dipinto non sarebbe altro che un oggetto finalizzato a stimolare l’attitudine meditativa dell’osservatore. Al contrario i miei lavori non sono altro che la scomposizione delle forme in caotici ammassi di colore e di materia, che fanno dell’impatto visivo il loro punto di forza. Essi non hanno alcun verso di lettura e possono essere appesi a parete a discrezione dell’osservatore».
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