"L’ultimo spettacolo": il film di Peter Bogdanovich (in italiano e in lingua originale) al Rouge et Noir
Un ritratto intimo, impietoso e melanconico dell’America più profonda nei primi anni ’50.
"L’ultimo spettacolo" di Peter Bogdanovich viene proiettato lunedì 17 gennaio (con due proiezioni alle ore 18.00 nella versione doppiata in italiano e alle 21.00 in lingua originale con sottotitoli in italiano, con presentazione alle ore 20.30) al Supercineclub del cinema Rouge et Noir in omaggio al grande regista americano scomparso pochi giorni fa.
"L’ultimo spettacolo" appartiene a quella ristretta cerchia di capolavori che, in un solo film, riescono a raccontare, attraverso storie individuali, la coralità di sogni, speranze e illusioni di un intero Paese. Un’impresa che in Italia riuscirono a compiere i maestri del neorealismo.
In una polverosa cittadina del Texas, al confine col Messico, le tempeste di sabbia fanno da sfondo naturale alle tempeste nell’animo dei suoi abitanti: da quelle di chi ha inseguito, arricchendosi, il miraggio del petrolio, a quelle di chi affoga nella noia esistenziale e nel rimpianto e a quelle, ormonali, di giovani destinati a una piatta vita di provincia o alla chiamata alle armi.
Cuore pulsante della comunità, ma destinata ormai a fermarsi per l’avanzare della tv, una piccola sala cinematografica che proietta le grandi pellicole della stagione d’oro di Hollywood.
"L’ultimo spettacolo" di Peter Bogdanovich viene proiettato lunedì 17 gennaio (con due proiezioni alle ore 18.00 nella versione doppiata in italiano e alle 21.00 in lingua originale con sottotitoli in italiano, con presentazione alle ore 20.30) al Supercineclub del cinema Rouge et Noir in omaggio al grande regista americano scomparso pochi giorni fa.
"L’ultimo spettacolo" appartiene a quella ristretta cerchia di capolavori che, in un solo film, riescono a raccontare, attraverso storie individuali, la coralità di sogni, speranze e illusioni di un intero Paese. Un’impresa che in Italia riuscirono a compiere i maestri del neorealismo.
In una polverosa cittadina del Texas, al confine col Messico, le tempeste di sabbia fanno da sfondo naturale alle tempeste nell’animo dei suoi abitanti: da quelle di chi ha inseguito, arricchendosi, il miraggio del petrolio, a quelle di chi affoga nella noia esistenziale e nel rimpianto e a quelle, ormonali, di giovani destinati a una piatta vita di provincia o alla chiamata alle armi.
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