"Dreiviertelmond": proiezione della commedia di Christian Zübert al Goethe
TRAMA: Hartmut è un tassista burbero, che gli anni e il divorzio dalla moglie hanno reso ancora più scorbutico. Quando sul taxi sale una giovane turca e la figlia di 6 anni, Hayat, non potrebbe mai immaginare di ritrovare giorni dopo la bambina sola in pieno centro a Norimberga.
"Hayat" vuol dire "vita" in turco, ed è quello che il protagonista di questa commedia agrodolce ritroverà nel suo senso più pieno, grazie a un incontro che ha la magia del destino.
"Viviamo nel migliore dei mondi possibili”, sosteneva Leibniz, ma tre secoli dopo, è d'obbligo aggiungere un punto interrogativo. È questa la domanda che accompagna i venti film della nuova rassegna del Goethe-Institut.
Attraverso storie che si snodano tra grandi metropoli e paesi di provincia, arrivano sul grande schermo nuovi e inaspettati capitoli della quotidianità tedesca, partendo dal suo nucleo più piccolo, quello familiare.
È una Germania ricca di sfumature quella che si riflette in commedie geniali come Willkommen bei den Hartmanns, Salami Aleikum, Einmal Hans mit scharfer Soße o Almanya, ma anche nei bambini protagonisti di Ente gut!, Dreiviertelmond, Hannas schlafende Hunde e Jack.
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