Un concerto per Eliodoro Sollima: i figli Luigi e Giovanni rendono omaggio al compositore

Il compositore Eliodoro Sollima
«L'88esima stagione degli Amici della Musica rappresenta un traguardo importante. L'entusiasmante lavoro svolto ci consente di offrire al pubblico palermitano una stagione ricca di nomi importanti e appuntamenti di grande rilievo» afferma Donatella Sollima, direttore artistico di Amici della Musica.
«L'attenzione alla qualità e alla crescita culturale, uno sguardo alle generazioni future di interpreti e di pubblico, rappresentano gli obiettivi principali della programmazione. Il cartellone 2020, caratterizzato da una molte plicità di linguaggi che spaziano dalla musica classica, al jazz e alla danza, traccia quindi un percorso nuovo per coinvolgere e appassionare un pubblico senza distinzione d'età».
L'inaugurazione della nuova stagione è affidata all'orchestra sinfonica del Conservatorio "Alessandro Scarlatti" di Palermo diretta da Ottavio Marino che, insieme al pianista Giuseppe Andaloro, al violoncellista Giovanni Sollima e al flauto di Luigi Sollima, rende omaggio al compositore Eliodoro Sollima in occasione del ventennale della scomparsa.
Un concerto che nasce della collaudata e fruttuosa collaborazione con il Conservatorio, di cui fu direttore per dieci anni lo stesso Eliodoro Sollima.
«Per il concerto di apertura della stagione pomeridiana abbiamo pensato di fare un omaggio a mio padre, Eliodoro Sollima» afferma Giovanni Sollima. «È un concerto in forma intima dedicato a una persona dalla grande ironia e dal talento incredibile, talento non sempre riconosciuto, soprattutto in Italia».
E prosegue «la sua musica racconta questa terra in modo forte, aspro, vero, senza filtri. Sarà un viaggio musicale che parla della sua figura, una figura estremamente forte: un concerto pieno di vitalità ed energia in cui il suo gusto per la sperimentazione viene accostato a un sano artigianato».
Il concerto propone due pagine di Eliodoro Sollima molto diverse per epoca e per atteggiamento emotivo: il Concerto per pianoforte e orchestra del 1958, composto per la nascita della figlia primogenita, e i 4 "Divertissement de vieillesse" per flauto, violoncello, pianoforte e orchestra, composti nel 1992 per il bicentenario della nascita di Rossini.
In questo ciclo di brani - che Sollima scherzosamente definiva il suo "peccato di vecchiaia" - emergono il suo spiccato senso dell’ironia e lo straordinario mestiere compositivo che egli possedeva.
Partendo da 4 "pretesti" rossiniani, Sollima non solo li elabora in modo personalissimo, ma, con sottile e raffinata ironia, si diverte anche a collegarli con temi di celebri opere di altri autori.
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