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Al Festival "si mangia siciliano": l'arte dei pizzaioli di Misilmeri arriva a Casa Sanremo

Due storie diverse, con qualche punto in comune, come la voglia di ricercare l’eccellenza delle materie prime, negli impasti e la passione per questa specialità amata da tutti

Stefania Brusca
Giornalista
  • 31 gennaio 2022

Da sinistra Rosario Passantino e Giovanni Orlando

Che fare la pizza sia un’arte non è mai stato in discussione come il fatto che non basti la sola esperienza sul campo per esercitarla a certi livelli. Capita anche, per fortuna, che quando si studia tanto e si fanno sacrifici i risultati non tardino ad arrivare.

In Sicilia l’arte bianca sta diventando un’altra delle specialità di casa, una qualità apprezzata anche dai cugini napoletani che comunque ne detengono ancora saldamente lo scettro. Difatti, sarà la pizza napoletana a essere la vera protagonista a Sanremo anche se a realizzarla saranno tanti siciliani, quest’anno scelti come pizzaioli ufficiali di Casa Sanremo.

Tra di loro ci sono maestri ma anche giovani qualificati, che si sono distinti nelle competizioni del settore. Sforneranno le loro prelibatezze per le star del Festival, cantanti, presentatori, ospiti e super ospiti. Una sfida emozionante e insieme l’opportunità di mostrare le proprie qualità grazie a una vetrina importante come quella di Sanremo.
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Tra i pizzaioli siciliani alla conquista dell'Ariston ci sono anche ben due misilmeresi, che esercitano la loro professione proprio in provincia di Palermo. Si tratta di Rosario Passantino e Giovanni Orlando, due storie diverse con qualche punto in comune, come la voglia di ricercare l’eccellenza nelle materie prime, negli impasti e la passione per questa specialità, la più amata dagli italiani.

Tutti e due ci tengono a ringraziare gli organizzatori dell’area pizzeria dell’Arena del gusto di Sanremo, il napoletano Enzo Piedimonte, Carmelo Pistritto, originario di Raffadali e il calabrese Lorenzo Fortuna.

Passantino, 38 anni di cui più di venti dedicati all’arte bianca, si dice molto emozionato e non vede l’ora di fare assaggiare la propria pizza ai vip che affolleranno la Città dei Fiori: «Sono onorato di poter partecipare e di portare con me anche un po’ della mia Misilmeri – dice –. Ho iniziato quando avevo appena 13 anni ma i miei sacrifici sono stati ripagati».

Nel suo locale, aperto tre anni fa dopo aver lavorato in molte pizzerie del capoluogo regionale, offre circa 80 pizze con 9 tipologie di impasto di produzione propria, che cuociono rigorosamente nel forno a legna. E c’è anche una pizza, alla quale è molto affezionato, è quella che porta il suo nome anche se "sono tutte buone", a base di bufala Dop, ciliegino, songino stracciatella di bufala, crudo di parma e pistacchio.

Tra le farine usate per gli impasti, che lievitano in genere dalle 48 alle 72 ore, anche la Tumminia, la Perciasacchi, la Senatore Cappello, la Russello bio e integrale. L’ impasto base invece è realizzato con farine zero e di tipo uno. «Dopo tanti anni sono riuscito, spiega, ad eliminare la 00 anche grazie alla sempre maggiore consapevolezza dei suoi clienti».

Un’esperienza che si annuncia indimenticabile: «Sicuramente Sanremo è un’importante tappa della mia carriera lavorativa nata anche dall’incontro con il maestro Giuseppe D’Angelo che ho conosciuto nel 2001, ne farò tesoro per far crescere la mia attività».

Un po' più giovane ma non meno appassionato è Giovanni Orlando, 30 anni, cresciuto ad acqua, lievito e farina accanto al padre Matteo, pizzaiolo da tre decenni. Respirare l’ambiente lavorativo familiare da sempre ha fatto crescere in lui la voglia di intraprendere questa professione anche se la svolta è arrivata, afferma, grazie al maestro pizzaiolo Giuseppe D’Angelo e alla sua scuola.

«Mio padre è stato il mio primo maestro, Giuseppe D’Angelo mi ha aperto la mente – spiega Orlando -. Prima di frequentare la sua scuola facevo il pizzaiolo quasi meccanicamente, ma grazie a lui ho imparato le specifiche delle farine, della lievitazione, della maturazione dell’impasto».

L’occasione di partecipare al Festival della Canzone italiana arriva grazie al sesto campionato mondiale della pizza bianca di Ispica dove conosce due dei tre organizzatori dell’Arena del Gusto, che poi lo contattano per Casa Sanremo.

Anche se l’emozione è palese, Orlando è pronto a dare il meglio di sé: «Sono molto contento che per tutta la durata del Festival tanti volti noti assaggeranno le mie pizze, sarà certamente un momento di crescita professionale ma la cosa che più mi emoziona è che realizzerò le mie pizze al fianco di professionisti che sono nel settore da anni, un’esperienza unica oltre che una splendida vetrina».

Del palermitano c’è anche un altro pizzaiolo delle Madonie, di Castellana Sicula, che ha lo stesso cognome del collega di Misilmeri, Orlando, ma si chiama Michele che aggiunge questo tassello alla sua carriera, dopo anni di formazione e importanti collaborazioni.

Tra i pizzaioli selezionati per la Città dei Fiori anche Alessandro De Natale, di Fiumefreddo (Catania), con dieci anni di esperienza e l’agrigentino Vincenzo La Porta, gestore di un ristorante a Raffadali (Agrigento) che non mancherà di portare con sé le migliori materie prime della sua terra.

Spazio anche a Corrado Bombaci, originario di Avola (Siracusa) e responsabile di una pizzeria a Taormina (Messina). Di Avola anche Paolo Di Pietro che desidera stupire l’Ariston con la sua arte bianca.
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