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Com'è nato si sa ma c'è chi ancora non ci crede: dov'è il cratere "degli alieni" in Sicilia

La formazione naturale in provincia di Trapani ha dato origine a diverse leggende per molti secoli, alcune delle quali riguardano l'arrivo degli alieni in Sicilia

Viviana Ragusa
Graphic designer
  • 22 agosto 2023

La Fossa della Bufara (foto di CustonaciWeb)

La scienza ha ampliato enormemente le nostre conoscenze sull’origine dell’universo, ma molte domande rimangono ancora oggi senza risposta.

Sul pianeta Terra esistono elementi naturali che hanno ispirato racconti e opere cinematografiche di fantascienza per le loro caratteristiche misteriose. I crateri meteorici rientrano sicuramente tra i paesaggi più suggestivi, anche se ormai la ricerca ha fornito una spiegazione sulla nascita della maggior parte di questi elementi naturali.

Vredefort è il più grande cratere presente sulla Terra, si trova in Sudafrica e il suo diametro misura 300 km. Ma anche in Sicilia esistono dei luoghi simili, uno dei quali si trova in provincia di Trapani e ha dato origine a diversi cunti e leggende.

La Fossa della Bufara si trova nei pressi di Custonaci e ha una forma pressoché circolare, una profondità di 40 metri e un diametro di circa 70 metri.

È possibile raggiungerla percorrendo la strada statale che, da Trapani, porta a San Vito Lo Capo, anche se le sue peculiarità strutturali rendono difficoltoso il percorso per i principianti. All’interno del cratere di Custonaci risiede una grande quantità di flora che ha creato un microclima differente rispetto all’esterno.
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Oltre alla fitta vegetazione autoctona, che conferisce al territorio interno un ambiente fresco e piacevole, è possibile ritrovare rocce, spugne e fossili risalenti persino al triassico.

La particolare conformazione del luogo ha stimolato la fantasia dei siciliani per molti secoli. Secondo alcuni, qui sarebbe avvenuto il primo atterraggio alieno e il cratere ne rappresenterebbe la prova. In base a questa teoria, la Fossa della Bufara sarebbe nata dall’arrivo di una navicella extraterrestre di forma circolare.

In seguito a questo atterraggio, gli alieni avrebbero cercato di mimetizzarsi tra le altre civiltà e avrebbero eretto il Tempio di Segesta come simbolo del loro potere.

Secondo un’altra leggenda, che non ha nessun collegamento con gli alieni, il cratere di Custonaci avrebbe avuto origine dal conflitto tra i trapanesi e gli abitanti della cittadina in cui oggi si trova la fossa.

Si racconta che, molti secoli fa, gli abitanti di Trapani volevano appropriarsi del Monte Cofano a tutti i costi e cercarono di legarlo con una corda per trasportarlo in città.

La corda si spezzò e il piano non andò a buon fine. Da quel momento venne messo un guardiano davanti al monte, per evitare un altro attacco, ma questo non fu sufficiente.

Il demone del fuoco iniziò a lanciare saette infuocate verso i nemici che erano caduti in mare in seguito al tentativo di spostare il monte con la corda.

Molti di questi dardi non centrarono l’obiettivo e vennero deviati. Una saetta colpì una radura (che oggi coincide con il cratere) e un’altra saetta cadde proprio sul guardiano, che venne pietrificato per l’eternità. Esiste anche un’altra leggenda in cui sono presenti elementi mitologici per fornire una spiegazione sull’origine del cratere di Custonaci.

Secondo lu cuntu della Bufara, un eremita decise di ritirarsi in una grotta in seguito al passaggio verso il cristianesimo. In questo luogo l’uomo era solito pregare e meditare in comunione con la natura, rispettando il luogo in cui aveva trovato la sua dimora.

Tuttavia, un giorno, l’eremita percepì la presenza di qualcuno durante una delle sue passeggiate e si voltò esclamando ‘’fatti viriri, u sacciu ca si cà’’.

A quel punto, una figura malvagia si presentò davanti all’uomo, con gli occhi rosso sangue e il corpo nero. Il demone era arrabbiato perché l’umanità aveva iniziato a non rispettare la natura e percorreva il suo territorio con i carretti, sporcando le strade.

Soltanto l’eremita aveva dimostrato gratitudine per la ricchezza che il paesaggio poteva offrirgli. Per questo motivo, il demone decise di punire tutta l’umanità con una gigantesca palla di fuoco, salvando solamente l’uomo con cui aveva parlato.

L’eremita supplicò lo spirito maligno affinché risparmiasse tutti gli uomini, ma la scelta dipendeva dalla madre del diavolo. L’uomo propose di digiunare per 40 giorni e 40 notti al fine ottenere la clemenza della donna e la richiesta fu accettata.

Il demone decise di risparmiare l’umanità, ma volle punire ugualmente i cittadini che risiedevano sul suo territorio, così disse all’eremita che avrebbe lanciato una palla di fuoco sulla cittadina per spaventare gli abitanti.

La sfera non avrebbe colpito nessuno, a condizione che l’uomo non si voltasse per guardarla. L’eremita accettò la proposta, ma iniziò a temere che il demone non fosse stato sincero.

Quando la sfera arrivò nei pressi della cittadina, l’uomo si voltò per assicurarsi che non colpisse nessuno.

In quell’istante il fuoco lo colpì, pietrificandolo per sempre.

L’elenco dei racconti sul cratere di Custonaci è molto lungo e, sebbene le leggende siano ricche di fascino, oggi la scienza ha fornito delle spiegazioni inequivocabili sull’origine di questo e di altri crateri presenti sul pianeta.

Tutti i frammenti di meteorite sono stati individuati e utilizzati per la creazione di un database contenente la storia dei crateri sulla Terra.

La Fossa della Bufara non compare nell’elenco stilato dagli scienziati perché la sua origine non ha alcun collegamento con i meteoriti. Il cratere di Custonaci è una formazione geologica detta dolina, che deriva da secoli di erosione dell’acqua.

In quella zona erano presenti diversi ruscelli che convergevano con un movimento a spirale nell’inghiottitoio, che oggi coincide con la Fossa della Bufara.

È sicuramente piacevole lasciarsi trasportare dalla fantasia leggendo le numerose storie sul cratere di Custonaci e su altri luoghi simili. Proprio per questo, il fatto che la scienza abbia fornito delle spiegazioni inconfutabili non cancella la grande capacità dei siciliani di inventare storie uniche e sorprendenti.
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