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Compositore e direttore artistico: Betta è il nuovo sovrintendente del Teatro Massimo

Il neo sovrintendente è nato ad Enna. Nel 1997 è stato protagonista della riapertura del teatro. Nel 2020 ha avuto il compito di riprogrammare le attività nei mesi difficili della prima emergenza Coronavirus

Balarm
La redazione
  • 5 gennaio 2022

Marco Betta (foto di Sandro Scalia)

La Fondazione Teatro Massimo di Palermo ha un nuovo sovrintendente.

Il compositore Marco Betta, - dal 2020 direttore artistico del teatro, è stato designato all'unanimità dal consiglio di indirizzo presieduto da Leoluca Orlando come successore di Francesco Giambrone.

Chiamato nel 2020 da Giambrone che gli ha affidato il compito di riprogrammare tutte le attività artistiche nei mesi difficili della prima emergenza Coronavirus, Marco Betta aveva già ricoperto l’incarico di direttore artistico della Fondazione Teatro Massimo dal 1994 al 2002 (a soli 30 anni), e nel 1997 è stato protagonista della riapertura del Teatro di piazza Verdi, chiuso e in abbandono da 23 anni.

Ha esordito come compositore nel 1982. La sua musica viene trasmessa ed eseguita in molti paesi d’Europa, negli Stati Uniti, Canada, ex Unione Sovietica, Argentina e Brasile. In Italia riceve inviti e commissioni da enti e festival come il Teatro alla Scala, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Accademia Chigiana di Siena, l’Arena di Verona, l’Orchestra Sinfonica della RAI, l’Orchestra Regionale della Toscana.
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«Sono onorato di lavorare al servizio di un teatro bellissimo, luogo simbolo, custode e promotore dei valori più profondi dell’identità culturale e artistica del nostro Paese – dichiara Marco Betta -, Cercherò di continuare i cammini intrapresi, i percorsi del teatro sociale, le sperimentazioni e le osservazioni del sentimento artistico della contemporaneità. Siamo in cammino, ci attende l’inaugurazione della nuova stagione con Les Vêpres Siciliennes “ di Giuseppe Verdi, capolavoro riletto e interpretato profondamente da Omer Meir Wellber e da Emma Dante ascoltando la voce del nostro tempo”.

Les vêpres siciliennes che giovedì 20 gennaio alle 19:00 inaugura la stagione 2022 del Teatro Massimo è proposto per la prima volta a Palermo nella versione originale francese in cinque atti ed è realizzato in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Real di Madrid.

«Nell’accettare le dimissioni del sovrintendente Francesco Giambrone che andrà a dirigere il Teatro dell’Opera di Roma gli ho espresso apprezzamento per avere condiviso e accompagnato il cammino di risveglio artistico e culturale della città - dichiara il presidente del Consiglio di Indirizzo e sindaco di Palermo, Leoluca Orlando -. L’esperienza del Teatro Massimo è stata un esempio di educazione alla bellezza e di sintesi tra etica ed estetica.

Palermo è città dei diritti, da questo punto di vista il diritto all’arte e il diritto alla cultura è stato vissuto dal Teatro Massimo come un diritto dei cittadini ma anche come un dovere degli amministratori. Ho ringraziato tutti coloro che hanno cooperato a questa attività, in una struttura completa, in un teatro che è diventato uno dei motivi di orgoglio della nostra città».

«Credo che questo Teatro e tutta la grande squadra delle persone che vi lavorano abbiano fatto un percorso importante in questi anni - ha aggiunto Giambrone - e che abbiano acquisito nel tempo l’orgoglio di essere una fabbrica di cultura e uno strumento di crescita e sviluppo culturale della comunità.

Avere ricevuto oggi la medaglia della città di Palermo dalle mani del sindaco è stato per me un momento di grande commozione per il mio percorso, per l’amore che ho per la città e per questo teatro e per l’amore che ho ricevuto dalla città e dal teatro in tutti questi anni.

A Marco Betta, amico da sempre e compagno di viaggio straordinario dentro e fuori il teatro, rivolgo l’augurio più affettuoso di continuare questo percorso e di rilanciare ulteriormente il Teatro Massimo con le sue capacità e le sue competenze».

Il neo sovrintendente Betta è nato ad Enna nel 1964. Grazie ad Eliodoro Sollima intraprende gli studi di composizione e sotto la sua guida si diploma al Conservatorio di Palermo. Successivamente frequenta i corsi di perfezionamento tenuti a Firenze da Armando Gentilucci e a Città Di Castello da Salvatore Sciarrino. È Docente di Composizione al Conservatorio di Palermo, Professore di Teoria e Tecnica della colonna sonora alla Luiss Creative Business Center a Roma e membro del Consiglio dei Garanti dell’Università Kore di Enna. Dal 2014 è Accademico di Santa Cecilia.

Dal 1988 al 1993 è stato Coordinatore del Centro di Documentazione della musica Contemporanea del CIMS di Palermo. Dal 1992 è stato Consigliere di amministrazione e in seguito dal 1994 fino al 2002 ha ricoperto l’incarico di Direttore Artistico del Teatro Massimo di Palermo che riapre il 12 maggio 1997 dopo 23 anni di chiusura. Dal 1995 al 2000 è stato membro della Commissione Musica della Siae e in seguito Vice Presidente della Commissione Lirica.

È stato Consigliere di amministrazione del Conservatorio di Palermo dal 2001 al 2004 e dal 2005 al 2011 Membro del Consiglio Accademico della stessa istituzione. Nel mese di giugno 2020 è stato Consulente della riprogrammazione artistica del Teatro Massimo di Palermo e dal mese di gennaio 2021 ricopre la carica di Direttore Artistico. Come compositore esordisce nel 1982 al Festival Spazio Musica di Cagliari. Nascono così una serie di lavori per strumento solo, per ensemble da camera come In ombra d’amore ballata per viola (1988) e Maiores umbræ per 5 strumenti (1989) con le quali inizia la sua collaborazione con la casa editrice Ricordi.

La sua musica viene trasmessa ed eseguita in molti paesi d’Europa, negli Stati Uniti, Canada, ex Unione Sovietica, Argentina e Brasile. In Italia riceve inviti e commissioni da enti e festival come il Teatro Alla Scala, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Accademia Chigiana di Siena, l’Arena di Verona, l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma, L’Orchestra Regionale Toscana. Nel 1993 su invito di Marco Tutino partecipa alla composizione del Requiem per le vittime della mafia con Lux aeterna su testo di Vincenzo Consolo. Attivo anche nel cinema e nella prosa compone la musica per diversi film, tra i quali Viva la libertà (2013) con la regia di Roberto Andò, Maria Montessori (2007), Aldo Moro il Presidente (2008) e Le cose che restano (2010) con la regia di Gianluca Tavarelli.

Ha composto opere liriche e lavori di teatro musicale tra i quali Nevebianca opera da camera su testo di Giovanni Maniscalco Basile (2001), Il fantasma nella cabina (2002) e Il mistero del finto cantante e Che fine ha fatto la piccola Irene? (2003) su testo di Andrea Camilleri e libretto di Rocco Mortelliti, Sette storie per lasciare il mondo opera per musica e film con Roberto Andò (2006), Natura viva opera in un atto su testo di Ruggero Cappuccio (2010).

Tra i suoi ultimi lavori Il quadro nero opera per musica e film con Roberto Andò da Renato Guttuso e Andrea Camilleri rappresentata il 7 febbraio 2015 al Teatro Massimo di Palermo, l’opera "Notte per me luminosa" su testo di Dario Oliveri dedicata all' Orlando furioso di Ludovico Ariosto andata in scena al Teatro di Modena il 2 dicembre 2016, le musiche per i film Paolo Borsellino essendo stato (2016) di Ruggero Cappuccio, Veleni (2017) di Nadia Baldi, Una storia senza nome (2018) di Roberto Andò e le opere inchiesta Le Parole Rubate (2017) e I Traditori (2019) di Gery Palazzotto e Salvo Palazzolo. Le sue musiche sono edite da Ricordi Milano e Casa Musicale Sonzogno.
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