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Cosa devi sapere per aprire un'azienda in Sicilia: i consigli dei giovani imprenditori

Fare impresa è possibile, anche in una terra difficile. Ma quali sono i passi giusti da fare? Ce lo spiega Dario Scalia, presidente di Giovani Confcommercio Palermo

  • 10 ottobre 2022

Dario Scalia, presidente di Giovani Confcommercio Palermo

Fare impresa in Sicilia è possibile e, al contrario di quanto si possa pensare, gli strumenti e le possibilità di crescita non mancano, soprattutto per i più giovani. A darne evidenza è Dario Scalia, presidente Giovani Confcommercio Palermo.

Dario ha 31 anni ed è laureato in Economia e gestione di imprese, abilitato alla professione di Dott. Commercialista. Dopo il periodo di studi passato tra Palermo e Coruña, dal 2011 è diventato socio di Scalia Group srl, l’azienda di famiglia che da 5 generazioni opera nel settore della pelletteria e della valigeria.

Chiediamo a lui, sulla scorta della sua esperienza, quali sono le prerogative e i requisiti per iniziare a fare impresa in Sicilia. Due i concetti base, innanzitutto - ci suggerisce -: voglia di mettersi in gioco, anche rischiando, e possedere determinate competenze tecniche, tra cui quelle organizzative.

«La prima cosa da fare è sicuramente porsi le giuste domande: ho un vantaggio competitivo rispetto ai miei competitors? Se sì, quale? I servizi che erogo o i prodotti che produco sono migliori di quelli dei miei competitors? Ovviamente conoscere le dinamiche del mercato in cui si opera è fondamentale. Bisogna capire opportunità e rischi del settore, chi sono gli attori in gioco e conoscere bene anche il proprio target, in modo da poter proporre prodotti e servizi sempre innovativi ai propri clienti e in linea con i loro bisogni».

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«Un altro aspetto da considerare – aggiunge - sono accurate previsioni di vendita e soprattutto dei costi, che danno modo di capire se il progetto d’impresa è sostenibile o meno. Infine, il capitale umano: è importante circondarsi di persone giuste con cui creare il giusto mix di competenze e risorse».

«Non tutti nasciamo imprenditori, non è una frase fatta, ma è pura realtà. Se domani apri la tua azienda, anche con un discreto prodotto o servizio, ma hai una bassa propensione al rischio, poca capacità organizzativa o un team poco coordinato, l’azienda in questione avrà vita breve. Al primo cambiamento del mercato o della struttura, non si avrà quella flessibilità tale da permettere una risposta immediata. E, purtroppo, abbiamo visto come negli ultimi anni i cambiamenti sono stati all’ordine del giorno».

Alcuni cambiamenti, tuttavia, hanno innescato alcune trasformazioni positive. La stessa pandemia ha permesso il ritorno di tanti "cervelli in fuga", che anche tramite lo smart working oggi diffondono a Palermo, così come nel resto del Sud Italia, una cultura imprenditoriale e lavorativa tipica delle capitali europee.

«Conosco personalmente casi di ex dipendenti che lavorando in smart working hanno deciso di licenziarsi per aprire una propria azienda al Sud, anche grazie a forti incentivi finanziari e fiscali. La Sicilia è una terra in crescita, ma è innegabile che aspetti come la poca propensione al cambiamento, la burocrazia eccessivamente farraginosa e un sistema sanzionatorio incapace di far rispettare le regole - tipico della nostra macchina amministrativa comunale e regionale - rallentano questo processo di sviluppo, con il rischio di aumentare sempre di più il divario che ci separa dall’Europa».

«L’opportunità per me è proprio questa, saper legger bene il mercato locale e adattare i prodotti e i servizi di altre città europee qui nel nostro territorio; in termini economici la chiameremmo ‘azione di benchmark’».

Accedere al mondo delle imprese non è una cosa complicata. La questione è come fare impresa senza farsi del male, indebitarsi, oppure come accedere a forme di finanziamento ordinarie o agevolate.

«Con riferimento alla finanza ordinaria, il paletto che molte volte il giovane imprenditore incontra può essere rappresentato dalla garanzia richiesta dalle banche anche semplicemente per chiedere una piccola linea di credito. Noi abbiamo sopperito a questa problematica tramite forme di finanziamento agevolate come il microcredito con garanzia pubblica».

«Infine, suggerisco sempre la formazione specialistica: in qualsiasi settore, professionale o meno, specializzarsi è fondamentale, sia per una questione di concorrenza, sia di vantaggio competitivo».

Ci sono delle strutture che possono supportare gli aspiranti imprenditori ad avviare il loro progetto. Il gruppo di Confcommercio Giovani è molto presente sul territorio palermitano ed è una risorsa concreta per chi decide di voler fare impresa.

«Abbiamo predisposto uno "Sportello Finanziamenti" che aiuta gli aspiranti imprenditori ad individuare la soluzione finanziaria più affine alle loro esigenze. Ci occupiamo anche di creare occasioni di network, sia con lo stesso gruppo giovani sia con potenziali portatori di interesse, e dell’organizzazione di seminari volti a informare su tematiche strettamente giovanili come, ad esempio, finanziamenti agevolati e casi di successo. Tramite appositi sportelli è inoltre possibile ricevere consigli su come avviare la propria attività e costituirla materialmente».

Durante il suo primo anno come presidente, Dario è riuscito anche a riallacciare i rapporti con il gruppo nazionale e organizzare per la prima volta a Palermo l’evento “Share It”, un incontro annuale dei giovani imprenditori di Confcommercio ShareIt, rivolto alle dirigenze del gruppo che riunisce i professionisti del mondo dell’economia e dell’imprenditoria italiana intorno a temi cardine per i giovani.

Confcommercio, oltre a rappresentare le aziende nel territorio, offre vari servizi tra cui convenzioni, corsi specialistici dedicati a giovani neo-imprenditori e aspiranti tali.

«Al momento stiamo lavorando all’organizzazione di un seminario insieme a Invitalia che tratterà di specifici strumenti finanziari per i giovani e le donne come il bando Resto al Sud, ON-Nuove impresa tasso zero, Cultura Crea e tante altre. Dal 2017, invece, è stato creato uno sportello che supporta le aziende in fase di startup e gli imprenditori siciliani a orientarsi nel mondo dei finanziamenti. Ci occupiamo di affiancare il giovane o aspirante imprenditore indirizzandolo verso le forme di finanziamenti più idonei per la sua impresa, curando anche l’aspetto fiscale e burocratico».

La Sicilia sarà una delle regioni europee beneficierie degli aiuti statali ed europei. Con l’avvento del PNRR, arriveranno molte risorse per l'Isola. «Il mio obiettivo nei prossimi 5 anni è creare un team di professionisti che possa captare queste misure e indirizzarle alle imprese meritevoli. Oltre che una forma di crescita personale, penso sia una imperdibile opportunità per il nostro territorio. Come giovane siciliano lotto ogni giorno per cercare di migliorare il posto in cui vivo, che sia ambiente con l’associazione Plastic Free, impresa o temi giovanili. Tra qualche anno, anche io voglio poter dire: "Ci ho provato, ho fatto la mia parte", proprio come ha fatto il grande Piero Angela in punto di morte».

«In Sicilia le opportunità ci sono, basti pensare che gli indicatori del settore turistico, culturale e dei trasporti: negli ultimi anni hanno visto una crescita progressiva che non accenna a rallentare. Qui abbiamo delle ottime Università, da cui escono menti brillanti e neoimprenditori di successo. Le agevolazioni fiscali e finanziarie per il nostro territorio ci sono, servono le menti e gli imprenditori che portano avanti le idee. Non possiamo permetterci di continuare a perdere capitale umano».

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