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Entravi con 10mila lire, qui nascevano (nuovi) amori: gli anni dello Zelig a Palermo

Era il costo dell'abbonamento mensile. Chi entrava aveva una spilla col numero a cui corrispondeva un box, per lasciare un messaggio e far scattare "l'abbordaggio"

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 10 maggio 2024

Le "cassette" per i messaggi allo Zelig

Siamo in pieni anni '90 e in quella Palermo di fermento, in una traversa del viale Strasburgo, la via Gran Bretagna, c'è un locale moderno, all'avanguardia, che si chiama Zelig.

Per entrare basta fare una tessera del costo di diecimilalire mensili. "Zelig" come il film di Woody Allen - L'uomo camaleonte. Così racconta Stefano Tomasino, tra i fondatori del club.

Un posto sempre in movimento, ogni sera con un tema diverso. Oltre a Tomasino c'erano Gerardo Agnello, e Giovanni Marino, ben frequentato da giovani con tanto di "testa" che hanno voglia di incontrarsi e fare nuove esperienze intellettive. Tavoli con boccali di birra alla spina dove si giocava a carte, a Risiko, e a Shangai.

Per ogni tavolo, quindi, un gioco di società e un telefono per giocare. Un numero rappresentativo per ogni tavolo: dal telefono del proprio posto basta comporre il numero del tavolo dove c'è qualcuno che incuriosisce e il gioco è fatto: scatta l'abbordaggio.
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Una forma vintage e intelligente per chi amava incontrarsi, per chi voleva provarci, con timidezza, senza conoscersi. Un modo vero e antesignano delle chat odierne. Ma non finisce qui.

Per ogni ingresso nel locale, ad ogni giovane viene consegnato un numero, una spilla da apporre sulla giacca o sulla felpa che sia, per essere facilmente riconoscibili. A quel numero corrisponde una cassetta; se vuoi, quindi, mandare un messaggio "privato" a quel ragazzo o ragazza che ti intriga basta adocchiare il suo "numero", scrivere un messaggio con carta e penna e inserirlo nella cassetta corrispondente con tanto di catenaccio e di cuore.

Quel messaggio sarebbe stato ritirato a fine serata, e poi chissà che sarebbe successo. Anche questa una forma primordiale di sms segreto! E cosi spesso nascevano "amori&co" tra le mura dello Zelig.

I ragazzi degli anni '90, quelli che andavano allo Zelig erano attratti dalla possibilità di stare insieme ogni volta con uno svago diverso: giochi, serate a tema, "tangenti party", "cruciverbone", live, cabaret e un gran "Karaoke"! Un vero luogo dove socializzare con serate che già iniziavano all'imbrunire e si concludevano non più tardi di mezzanotte. Dal palco dei Live sono passate Band ancora esistenti come "Buba's Band" e "Roadrunners".

Dallo spazio del cabaret, invece, sono passati "I tre e un quarto", "l'inventore - solamente falso" con Fabio Gandolfo e Stefano Tomasino, "la banda gastrica" con Maurizio Gambino, Giuseppe Giambrone e Stefano Tomasino e c'è qualcuno che oggi nei social commenta: «Si rideva con le lacrime pisuli pisuli...risateeee». Il giovedi sera, non si poteva mancare: spaghettata gratis per tutti! La domenica sera, l'appuntamento del Karaoke, ancor prima che Fiorello spopolasse nelle piazze italiane.

Sul palco dello Zelig si esibivano sia gli elementi dello staff che gli amici del pubblico. Ricordo delle voci valide, oltre che tanta voglia di cantare.

Nel '90 vinsero Fabio Gandolfo e Piero Manzo con "Ivory and ebony" (di Paul McCartney & Stevie Wonder) ed io c'ero. Ricordo anche un'altra canzone che spopolò al Karaoke dello Zelig di Palermo: il brano "You" (di Ten Sharp), un'esibizione molto applaudita dalla gente di quel posto.

«Con 5 canzoni facevamo uno spettacolo» ricorda Stefano Tomasino. La sigla iniziale era "Margherita" intonata e smorfiata dallo stesso Tomasino.

Diverse sono state le riprese televisive. Rai tre e Cts con "Opinion leader" hanno immortalato scene di spirito goliardico e sano divertimento. Un movimento e quindi uno Zelig straordinario sempre pieno di ragazzi dai 18 ai 40 anni.

I giochi sembrava non finissero mai, la curiosità e la fantasia erano le parole d'ordine dello Zelig di Palermo. In certe sere, all'ingresso venivano consegnate delle banconote (false) con i volti dello staff.

Quei "soldi" servivano a partecipare a dei giochi, come per esempio bere un boccale di birra in tempi record, oppure vincere a braccio di ferro. Il premio sarebbe stato proprio una cassa di birra con quel marchio che era anche uno sponsor dello Zelig. Verso la metà degli anni '90 quel locale diventa "Zelig - All Inside" (tutto dentro) con altri tipi di creatività sempre in crescita, sorrisi e risate di un periodo mitico.

Nel web gira un video amatoriale che riprende non solo la spensieratezza perfettamente riconoscibile ma anche la moda degli anni '90. Si intravedono i ragazzi in camicia e "gilettino" di lana, le ragazze con capelli lisci e "frangettone".

All Inside non si fermava neanche in estate. I ragazzi di Zelig potevano andare a Balestrate dove sarebbero continuate serate, giochi e "sfilate" al femminile come quelle di Miss Moro.

Nel '99, purtoppo, le saracinesche dello Zelig si sono chiuse, Tomasino continuerà a sperimentare la sua creatività altrove, mentre nel 2000 Agnello e Marino apriranno "Gorky" la nuova discoteca di via Ugo La Malfa.
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