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"La vigilia di Natali màncianu lu duppiu puru l’armali": i proverbi delle feste da conoscere

Si dice che siano l’esperienza e la saggezza popolare a generare i proverbi che, dunque, sarebbero messaggeri di certe verità o presunte tali. Ecco quelli siciliani

Fonso Genchi
Presidente dell'Accademia della Lingua Siciliana
  • 25 dicembre 2023

I proverbi hanno un fascino tutto particolare.

Da un lato colpisce e stupisce la grande capacità di sintesi perché con pochissime parole riescono ad esprimere con estrema efficacia una riflessione, una considerazione, una prescrizione, un qualcosa da tenere in conto, che può tornare utile in qualche modo.

Dall’altro, incantano la metafora, l’ironia, la musicalità, la rima, spesso in essi presenti.

Si dice che siano l’esperienza e la saggezza popolare a generare i proverbi che, dunque, sarebbero messaggeri di certe verità o presunte tali.

Si ipotizza che i primi proverbi siano nati in famiglia: delle forme sintetiche, quindi facili da memorizzare e ricordare – ancor più se in rima – con cui trasmettere ai figli sin da piccoli degli insegnamenti o delle prescrizioni. Alcuni si tramandano da secoli e secoli.

In Sicilia e nel resto d’Italia moltissimi sono in lingua locale; non c’è da stupirsi. In fondo, l’italiano come lingua parlata in contesti informali è roba molto recente, del secolo scorso.
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I proverbi possono essere suddivisi per tematiche; per esempio, ci sono quelli legati alla vita nei campi, quelli che si riferiscono all’amore, quelli che attenzionano le condizioni atmosferiche.

Oggi, dato il periodo dell’anno, diamo un’occhiata a quelli che riguardano in qualche maniera il Natale. Non sono molti e alcuni poco diffusi.

La vigilia di Natali màncianu lu duppiu puru l’armali. Insomma, è festa proprio per tutti! Ma… Quannu è tempu di Natali cu’ è pòviru sta mali; perché non può permettersi le spese tipiche di questo periodo.

Però spendere tutto per una sola festa (metafora) neanche è buono: si rischia di non poter festeggiare le altre: Cu’ a Natali finìu li dinari, pi Capudannu arresta a taliari.

Comunque il Natale va assolutamente celebrato: Cu’ a Natali nun scanna lu porcu, sta tuttu l’annu cû mussu tortu. Natali veni pi tutti li genti e cu’ ‘un nni godi si nni penti. Natali fa cuntenti cu havi carni, maccarruna e denti.

Per sottolineare e perpetuare la tradizione del carattere prettamente familiare delle feste natalizie Natali cu li toi e Pasqua cu cu’ voi, proverbio che ha i suoi corrispettivi anche in quasi tutte le altre lingue locali di area italica oltre che in italiano.

Per terminare, i proverbi natalizi legati al tempo. In riferimento all’allungarsi delle ore di luce: Di Santa Lucia a Natali, quantu un passu di cani, di Natali a l'annu novu, quantu un passu d'omu. Doppu la strina, quantu un pedi di gaddina.

In riferimento al tempo atmosferico: Doppu Natali lu friddu e la fami. Natali ô finistruni e Pasqua cû tizzuni (Se a Natale fa bel tempo tanto da stare al balcone, a Pasqua ci sarà freddo da accendere la legna per riscaldarsi).

Infine, riguardo ai tempi della potatura: Cu’ havi dinari zappa e puta prima di Natali.
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