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La vita del Leone di Palermo: il libro-documento sulla "star" della Belle époque

Si legge come un romanzo pur nella piena rispondenza storica a personaggi, date ed eventi che l’autore ha ricostruito, restituendo la complessità della sua figura

Danilo Maniscalco
Architetto, artista e attivista, storico dell'arte
  • 14 ottobre 2022

Ignazio e Franca Florio

Metodo e passione, curiosità e cura del dettaglio, scrupolo e grande capacità di sintesi, animano insieme ad una naturale predisposizione narrativa disarmante e seduttiva le 392 pagine di cui si compone l’ultima fatica intellettuale di Salvatore Requirez che, nel solco della personale e trentennale produzione saggistica legata alla storia tout court dei Florio, vede il medico palermitano già diplomato al Liceo Classico Statale Umberto I e Direttore sanitario dell’Ospedale Civico di Palermo, intessere le ragioni della più esaustiva biografia finora scritta sull’iconico imprenditore Belle époque Ignazio Florio (1869-1957) .

“Il leone di Palermo. La vita di Ignazio Florio", Piemme editore, si legge come un romanzo pur nella piena rispondenza storica a personaggi, date ed eventi che l’autore meticolosamente ha ricostruito e messo insieme consultando negli ultimi tre decenni, oltre ai testi già storicizzati, tra gli svariati archivi pubblici e privati, l’Archivio degli eredi Florio tra Palermo e Roma.
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Ne vien fuori una narrazione brillante e dinamica, composta e slanciata nel tentativo, riuscito, di rappresentare né la grandezza e tantomeno le sfortune, bensì la complessità di uno dei personaggi entrati nel mito Belle époque, conosciuto e ammirato già da giovanissimo in vita e ancora oggetto di attenzioni storiografiche importanti e puntuali.

Requirez riesce a metterci in grado di avvertire profumi perduti, odori di gelsomino e zagara, sembra suggerire che le vite vissute al massimo generino comunque importanti lasciti culturali per ricaduta sui territori divenuti scene sedimentate più o meno note, e riesce nella difficile pratica della restituzione di ambientazioni, atmosfere e persino nella descrizione delle singole fisicità dei molteplici protagonisti della narrazione, tali da trasformare la persona meno dotata di immaginazione, nel più versatile dei brillanti creativi.

Un talento il suo per la narrazione descrittiva scevra da appesantimenti lessicali e da inutili orpelli tipici di certi racconti a noi contemporanei, in cui non è affatto rara l’intromissione della conoscenza della disciplina medica nelle specifiche riguardanti patologie e problematiche inerenti la prima professione dell’autore.

Complice la brillante capacità di intessere relazioni umane trasversali, Requirez ha potuto esaminare nell’ultimo trentennio materiali inediti e difficilmente reperibili, che attraversando la piena narrazione del testo da lui composto con ragionevole orgoglio, si condensano adesso nella summa dei propri studi sull’imprenditore che volle ed ebbe Donna Franca Florio come complice di un amore turbolento quanto elevatissimo, che volle e seppe imporsi come imprenditore erede della magia economica prodotta dal senatore-padre, che perse il proprio impero a causa dei capricci della storia ma che titaneggiò con classe immerso nel lusso, costruendo bellezza in mezzo a nani che proiettavano soltanto sulle sue alte spalle le vuote lunghe ombre troppo spesso foriere di cupe nubi.

Ed ecco che in questa accezione di libro-documento, scritto con l’acume dello storico e con lo slancio del pasionario, il libro di Requirez si candida ad attraversare le generazioni di curiosi, tra gli scaffali delle librerie mentre parole, concetti e ricordi a tratti apparentemente da sembrar dallo stesso autore vissuti, provano ad indicare la strada per quel pareggiamento del debito che ancora Palermo intrattiene con il suo “Leone” dallo sguardo fiero, vestito come un nobile e nobile negli intenti, purtroppo non tutti realizzati.

Vincenzo icona e figura positiva malgrado le proprie debolezze, personaggio luminoso malgrado i trabocchetti della politica romana; Vincenzo Florio uomo che perde due figli ma partecipa della costruzione dell’edilizia sanatoriale antitubercolare progettata da Ernesto Basile con le specifiche suggerite da Vincenzo Cervello. Un altro medico che come Requirez, ha scritto preziose pagine di cultura siciliana tout court da proseguire a interrogare metabolizzandone gli insegnamenti. Libro assolutamente imperdibile.
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