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Al Crystal in scena "Puttane", tra perbenismo e ipocrisia

Al teatro Crystal va in scena "Puttane" di Angelo Vecchio, uno spettacolo che affronta il tema della prostituzione in relazione ad una società ipocrita e perbenista

  • 13 aprile 2013

Nel linguaggio comune la parola è inflazionata. Forzandola un po' riusciamo ad assegnarla a diversi contesti. In senso lato “puttana” è quella ragazza che flirta con un professore in cambio di un buon voto sul libretto, è la segretaria che considera il proprio capo più di un capo d'ufficio, ma anche l'amante di tuo marito, la donna che ti sorpassa a destra per strada e perché no, la professoressa che ti boccia ad un esame. Ma ritorniamo entro il rango sintattico. Queste non sono da considerarsi prostitute nel senso letterale del termine. “Puttane” per noi, è semplicemente lo spettacolo che andrà in scena al teatro Crystal di Palermo sabato 13 aprile, alle 21.15, e domenica 14 aprile, alle 18.15.

Tratto da “La vetrina degli orrori”, libro ad opera dello stesso autore Angelo Vecchio, “Puttane” porta sul palcoscenico un tema ricorrente ai nostri tempi, quello della prostituzione. Prostituzione non come mera spiegazione del fenomeno, ma prostituzione come concentrato di stati d'animo, emozioni, sentimenti di uomini e donne che vivono la “strada”. Prostituzione come evento drammatico della società, ma al tempo stesso motivo di riflessione per omaggiare il genere femminile. Lo spettacolo ha intenzione di porre al pubblico in sala una semplice domanda: la società ipocrita e perbenista, chi etichetta come “immorale”, la prostituta o i suoi frequentatori?

Dalla regia di Marco Pupella, questo lavoro è la storia di tre “ragazze” che passeggiano su un marciapiede, come tutti i giorni d'altronde, in attesa di qualche facoltoso cliente. Discutono, fanno anche progetti, a volte lasciano posto all'amarezza. I sogni ingenui della più piccola si scontrano spesso con il cinismo della più anziana del gruppo. Parole che risuonano come schiaffi nella coscienza e che riportano in un battibaleno alla realtà. Si parla di una società ipocrita che rifiuta le “lucciole” da strada, ci si interroga. Qualcuno ha mai pensato alla costrizione fisica, psicologica, alla miseria e alla delinquenza che racchiude il termine stesso di “prostituzione”?

Lo stesso Marco Pupella cerca di spiegare il senso più intimo che intende intende essere un omaggio alla donna. «Partendo da un'analisi delle cosidette donne di strada, più disgraziate rispetto ad altre, si mettono in luce condizioni e stati d'animo, si butta lo sguardo su uno spaccato di vita angosciante. Donne. Donne solo meno fortunate - prosegue -. Lo spettacolo risulta essere a tratti comico, a tratti molto drammatico. Come ogni evento della vita quotidiana. Nella vita di tutti i giorni qualsiasi dramma vissuto, per una certa misura, lascia spazio ad una risata. Per stemperarlo un po'. Ogni tragedia nella notte si accentua, durante la giornata, invece, si attenua. Per questo sono necessari momenti di comicità nei drammi, fatti di aspettative tradite, disincanti, illusioni».

In scena Daniela Melluso, Lavinia Pupella, Giuditta Perriera, Leonardo Campanella, Davide Ruggiano, Maurizio Prollo. La voce è quella di Claudia Lo Castro, insieme a Marzia Messina, alla chitarra Beppe Catalano, mentre scenografie e costumi sono di Consuelo Abbruscato. Lo spettacolo ha un costo di 10 euro per il biglietto intero, mentre di 8 euro se acquistato ridotto, direttamente al botteghino del teatro. Inoltre, chi si presenterà con il coupon sconto stampato, acquisterà il ticket a 7 euro. Per maggiori informazioni è possibile chiamare il numero 091.6710494 oppure consultare il sito ufficiale del teatro Crystal.

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