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Arte Contemporanea? Alla Gam di Palermo nasce la sala "Andrea Di Marco"

La nuova sala è dedicata all'artista scomparso Andrea Di Marco, anche ideatore del progetto "Under 40" ed è allestita con una selezione di opere contemporanei

  • 26 giugno 2017

"Apeinbilico" Andrea Di Marco, 2006

Gli artisti siciliani - o di nascita o di adozione - che hanno meno di 40 anni sono i protagonisti di un nuovo padiglione inaugurato alla Gam, Galleria d'Arte Moderna, in piazza Sant'Anna a Palermo.

La nuova sala è dedicata all'artista scomparso prematuramente Andrea Di Marco, anche ideatore del progetto "Under 40" insieme all'associazione Ars Mediterranea, ed è stata allestita con una selezione di opere di artisti contemporanei che hanno interpretato e riletto le collezioni storiche del museo.

Un percorso, che ognuno di loro ha tracciato in modo originale, cogliendone, come Di Marco, l’unità nei dettagli con amara ironia: Laboratorio Saccardi, Francesco Simeti, Stefania Galegati Shines, Adalberto Abbate, William Marc Zanghi, Francesco Lauretta, Davide Bramante, Giovanni Iudice, Loredana Longo, Sandro Scalia, il collettivo Studio ++ e Gianluca Concialdi.

La collezione contemporanea della Gam è di fatto un nucleo di opere provenienti dal ciclo di mostre dedicate al contemporaneo che dal 2010 al 2015 hanno rappresentato uno sguardo puntuale rivolto al territorio, più che una serie di esposizioni, grazie al coinvolgimento di artisti siciliani della generazione under 40.
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Se Laboratorio Saccardi (Vincenzo Profeta e Marco Barone) sono ironici interpreti di una irriverente critica ai miti dei nostri tempi, c'è anche Francesco Simeti: autore di lussureggianti descrizioni paesaggistiche dove solarità e bellezza sembrano trionfare ma, guardando con attenzone, si nota come i suoi alberi nascondano inquinanti ciminiere e rampicanti ruderi di case.

Adalberto Abbate si sofferma invece sulle criticità contemporanee, catalizzando l’attenzione sulle dinamiche socio-politiche che contraddistinguono la storia più recente e l’attualità e i suoi volti lacerati esprimono uno stato di immobilità quasi cronico, l’atteggiamento di chi sceglie di sottrarsi alle complesse questioni collettive e di rifugiarsi nel proprio mondo interiore o nel mito, come nel caso dell’iconica figura di Garibaldi.

C'è anche Zanghi, che lega insieme presente e passato in una visione del mondo fuori dal tempo, in cui uomo e natura si confrontano in una dimensione surreale e talora allucinata o Sandro Scalia, che nella serie “Bagnanti” affronta il tema del mare come potente presenza naturale capace di produrre pratiche e relazioni.

Loredana Longo con la sua ricerca parte dagli archetipi della sua terra ci sollecita a confrontarci sul tema del potere e della guerra, sottolineando come arte e cultura siano ancora garanti dell’esistenza dello spirito critico, della libertà di pensiero e della capacità di anticipare la storia.

Tra gli altri va citato Bramante che fotografa la realtà con la passione dei Vedutisti, ne analizza i dettagli con la cura dello scienziato positivista rappresentando un viaggio, che attraversa il tempo e lo spazio, alla ricerca di luoghi, momenti, situazioni, di città vere e immaginarie, dell’intima essenza della realtà, dell’anima profonda che si cela sotto l’effimera apparenza delle cose.

Tra i più giovani in collezione, infine, il collettivo Studio ++ (Fabio Ciaravella, Umberto Daina, Vincenzo Fiore) la cui opera rimanda al work in progress realizzato negli spazi verdi del chiostro del Museo insieme al pubblico, metodo di analisi e rappresentazione della realtà come forma partecipata in uno spazio collettivo.

La sala dedicata al palermitano Andrea Di Marco fa parte a tutti gli effetti del percorso espositivo del museo, l’accesso è dunque consentito con il normale biglietto di ingresso alle collezioni permanenti.
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