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"Capitale dello sport 2016": la città di Palermo ci riprova

Dopo l'esclusione a "Capitale della cultura nel 2019", Palermo ci riprova e si candida a "Capitale dello sport per il 2016", ma i nostri impianti sportivi saranno adeguati?

Balarm
La redazione
  • 4 aprile 2014

Solo pochi mesi fa la città di Palermo ha subìto la bocciatura della propria candidatura come "Capitale della cultura nel 2019", adesso smaltita la delusione, la città si rimette in gioco proponendosi come "Capitale dello sport per il 2016". Il Comune di Palermo sta preparando il dossier per la candidatura che mette in luce i punti forti della città: ossia la Favorita e il mare, in attesa di accogliere a giugno gli ispettori dell'Aces (associazione delle capitali e città europee per lo sport). Purtroppo però bisognerà fare i conti con l'inadeguatezza dei nostri impianti sportivi e i pochi finanziamenti disponibili.

L'associazione delle capitali e città europee per lo sport, istituzione riconosciuta dal Coni, opera in sinergia con la Commissione europea, che dal 2001 a oggi ha scelto centri sparsi per tutta l’Europa: prima Madrid e poi a seguire Stoccolma, Glasgow, Alicante, Rotterdam, Copenaghen, Stoccarda, Varsavia, Milano, Dublino, Valencia, Istanbul e Anversa.

Nel 2014 la capitale sarà Cardiff, mentre nel 2015 toccherà all’italiana Torino. Un elenco di tutto rispetto in cui Praga (aspirante candidata per il 2016) vuole essere inserita a tutti i costi, tanto che il paese ceco ha addirittura stanziato una trentina di milioni di euro per rimettere a nuovo gli impianti sportivi. Proprio Praga, quindi, si prospetta essere la più grande concorrente di Palermo per la contesa del titolo.

Il capoluogo siciliano parte da una situazione poco piacevole, infatti i nostri impianti spesso sono rattoppati e il Palazzetto dello sport sembra un monumento al degrado, in attesa dei lavori di riqualificazione. Inoltre le risorse finanziarie di Palermo ammontano ad appena 100 mila euro per approntare il dossier, nessun finanziamento in vista da parte del governo regionale o da quello nazionale.

Per tale ragione il Comune di Palermo punta tutto sul rapporto tra i palermitani, lo sport e la città, mostrando così tutti i propri punti di forza: dalla Favorita alla figura di Vincenzo Florio, l’inventore dell’omonima Targa di cui nel 2016 ricorre la centesima edizione, passando per il mare (che Praga non ha ma consente di disputare numerose discipline), con un dossier a cui sta lavorando anche la commissione cultura guidata da Fausto Torta.

La sfida è tutta aperta. A novembre verrà presa la decisione finale che toccherà al Comitato esecutivo dell'Associazione delle capitali e città europee per lo sport, sulla base di quanto proposto dalla giuria. Il Comitato è composto dai sindaci delle passate capitali, da un rappresentante della Commissione e uno del Parlamento europeo, da un membro del Comitato olimpico europeo e da altre personalità del mondo dello sport.

«Il dossier - spiega il vice sindaco Cesare La Piana - verrà preparato dai nostri uffici con l’ausilio di consulenti gratuiti come Giuseppe Bagnati e sarà a costo zero. Da adesso al 2016 puntiamo su manifestazioni di strada come la Maratona e il Triathlon. Porteremo nel nostro dossier, come punto di forza, la storia di Palermo come città che dal 1700 fa sport: pensiamo alle prime gare veliche, alle prime gare ciclistiche, al campo da golf di Mondello ai primi del Novecento. Dalla fine del 1700 abbiamo sempre avuto una storia sportiva, mentre a Praga manca il mare e una storia come la nostra. Stiamo lavorando anche a un logo della candidatura, che alla fine della prossima settimana renderemo pubblico».

«È una sfida difficile ma non impossibile - spiega Fausto Torta - e contiamo sull’unicità della nostra tradizione sportiva: cento anni fa un uomo chiamato Vincenzo Florio capì che lo sport poteva essere veicolo di comunicazione per la propria terra e motore di attività produttive. Fu lui a inventare le prime pubblicità. La Sicilia è conosciuta nel mondo anche per la Targa, è la competizione più antica del mondo e come 106 anni fa rimane viva. Punteremo anche sulla Favorita che presenta il campo a ostacoli, famoso a livello internazionale, ma offre anche spazi per corsa campestre, scalata, bici e tanto altro. Avremo anche un luogo attrezzato per il kitesurf agli ex Bagni Virzì, ovvero il surf col paracadute».

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