Città metropolitana: addio alla Provincia di Palermo
Si compie il primo passo della riforma fortemente voluta dal presidente Crocetta: Leoluca Orlando nominato sindaco dell'area vasta che corrisponde all'ex provincia
A Palazzo Comitini è cominciata, con la nomina del sindaco, l'era della Città Metropolitana, primo passo verso la completa attuazione della riforma del governo Crocetta dell'ormai obsoleto sistema delle province.
Il commissario Manlio Munafò - finora reggente del sistema dell'ex-provincia - ha passato il testimone a Leoluca Orlando che riceve l'incarico in quanto sindaco del capoluogo.
«La comunità metropolitana di Palermo esiste già - ha dichiarato Orlando - oggi finalmente ha un riferimento istituzionale posto al servizio di coloro che abitano in quest'area e che vivono ogni giorno dei servizi, dell'ambiente, del turismo».
La città metropolitana di Palermo è una delle nove aree vaste in cui è suddivisa la regione, corrispondenti agli ex enti provinciali. Avrà una sua autonomia statutaria, amministrativa e finanziaria e i suoi campi di intervento saranno simili a quelli precedenti ma con modifiche sostanziali.
Ai comuni passeranno infatti le competenze sulle manifestazioni artistiche e ricreative e alla Regione quelle sulla formazione professionale e sulla tutela ambientale. Alla città metropolitana competeranno invece le strade provinciali e le scuole, ma anche l'edilizia popolare abitativa e la motorizzazione civile fra i settori più rilevanti.
Il prossimo passo della riforma sarà quello dell'elezione dell'Assemblea metropolitana, composta da 18 componenti scelti fra coloro che fanno parte dell'Adunanza elettore che invece riunisce tutti i sindaci di tutti i comuni.
Grande soddisfazione da parte del presidente Rosario Crocetta, che ha fatto dell'abolizione delle province uno dei capisaldi del suo mandato, e di Luisa Lantieri, assessore alle Autonomie locali.
«Dal primo giorno di mandato - ha dichiarato l'assessore - mi sono impegnata per questo risultato e perchè la legge venisse applicata. Adesso si può dare corso alla riforma nei tempi più brevi possibili con le elezione dei sei liberi consorzi».
Anche se con questa riforma i costi non saranno abbattuti - il personale sarà integralmente assorbito dal nuovo ente - ciò che migliorerà sarà il sistema burocratico e di interazione fra i rappresentanti dei cittadini, col fine di rendere più efficiente l'azione sul territorio.
|
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÚ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
Era il luogo sacro più grande di Sicilia e (ora) è in rovina: cosa resta del Tempio di Zeus
47.027 di Aurelio Sanguinetti -
ITINERARI E LUOGHI
Non te l'aspetti (sicuro): c'è una siciliana tra le città italiane in cui ci si diverte di più
40.511 di Redazione










Seguici su Facebook
Seguici su Instagram
Iscriviti al canale TikTok
Iscriviti al canale Whatsapp
Iscriviti al canale Telegram




