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Davide Faraone al contrattacco: "querelo tutti"

Il deputato del Pd, stanco delle voci che girano circa il suo coinvolgimento in operazioni di voto di scambio è deciso: «Querelo chiunque mi ha diffamato»

Davide Faraone adesso passa al contrattacco. E per i diffamatori è in arrivo un avviso: quanto detto in conferenza stampa martedì sera è oggi ancor più confermato: «Querelo chiunque mi ha diffamato». Diverse sono state infatti in questi giorni, le notizie diffuse in relazione al suo coinvolgimento in presunte operazioni di voto di scambio in occasione delle primarie a Palermo. Dopo la smentita alle telecamere di Striscia La Notizia, il deputato del Pd passa all'attacco replicando: «Di fronte alle accuse diffamatorie che mi sono state fatte, risponderò in sede legale, dimostrando quanto esse siano false e prive di fondamento. Esporrò alla Commissione di garanzia sulle primarie - prosegue Faraone - il memoriale che sto predisponendo al riguardo. Sarà cura del mio legale argomentare la querela che ha come obiettivo lo smascherare il disegno politico del complotto teso a macchiare e screditare lo straordinario successo ottenuto nelle primarie chiamando in causa, eventuali ignoti e non, i veri artefici e attori di tali distillati di diffamazione» .

Oltretutto riferisce che: «Già prima della chiusura delle urne è stato messo in atto un chiaro disegno per screditare la mia immagine e il risultato che sarebbe uscito dalle votazioni, indipendentemente dal fatto che io avessi vinto o meno; una vera e propria "macchina del fango" attraverso lettere anonime, dossieraggio e macchinazioni». Parla anche di tutela e difesa volta alle persone che liberamente hanno espresso il loro consenso in suo favore, e ci tiene a precisare: «Screditare lo straordinario risultato conseguito con la sola forza delle idee (il 27% di consenso, 8 mila voti) a dispetto delle potenti macchine del consenso degli altri candidati l’uno contro l’altro schierati (primo in ben 13 seggi su 31), minare e depotenziare la vera novità emersa dalle urne: questo l’obiettivo convergente di menti raffinate e puntualmente reso operativo. Ma noi andiamo avanti per rinnovare la politica e cambiare Palermo».

Conclude Faraone: «Non permetterò a nessuno di infangare la mia storia personale, ho già chiesto alla Commissione di Garanzia delle primarie di essere ascoltato urgentemente. E personalmente consegnerò una memoria che ricostituisce dettagliatamente ogni circostanza, dimostrando che non ho mai ordito a qualsivoglia azione volta alla persecuzione del voto di scambio, non ho mai pronunciato tale parola. Non ho mai promesso niente, meno che mai un posto di lavoro in cambio di un voto, ne ho obbligato nessuno a votarmi». Il deputato del Pd tiene a precisare che, con tutta questa facenda non c'entra nulla il libero servizio mandato in onda da Striscia La Notizia, ne il lavoro della sua inviata, pertanto non saranno oggetto di querela.

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