Zone archeologiche in Sicilia
Parco Archeologico di Selinunte
- Indirizzo
-
Via Selinunte
91022 Castelvetrano (Tp) - Vedi mappa - Visite
- Tutti i giorni dalle 09.00 alle 18.00
- Ingresso
- 6 euro (intero), 3 euro (ridotto)
- Telefono
- 0924.46277
- Sito web
- http://www.selinunte.net/area.htm
- urp.parco.archeo.selinunte@regione.sicilia.it
- Altri link
Il Parco archeologico di Selinunte
Il Parco Archeologico di Selinunte è il più grande parco archeologico d'Europa, con i colossali resti della colonia greca di Selinunte.
Fondata nel Settimo secolo a. C. da un gruppo di coloni di Megara Hyblea, Selinunte prende il nome da una qualità di prezzemolo selvatico, chiamato sélinon in greco, che tuttora vi cresce spontaneamente.
L'antica città, distrutta da un violento terremoto nell'11esimo secolo, fu riscoperta nel 16esimo secolo dallo storico Tommaso Fazello, ma venne alla luce soltanto in seguito ai numerosi scavi iniziati dagli Inglesi nei primi anni dell’Ottocento.
La zona archeologica di Selinunte è costituita dall'Acropoli, dalla Collina orientale, dal pianoro di Contrada Manuzza, dal santuario della Malophoros in contrada Gaggera e dalle due Necropoli di Manicalunga e Galera Bagliazzo.
L'Acropoli e' posta sulla collina fra il fiume Modione (l'antico Selinon) e il fiume Cottone, dove era situato il porto della città. Si sviluppa lungo due arterie principali e intorno ad essa si snodano le fortificazioni a blocchi squadrati e le mura, arricchite da torri, porte e postierle.
Sulla Collina orientale si trovano i resti dei templi F, E, G, tutti di ordine dorico e con orientamento est-ovest, come quelli dell'Acropoli. Quest'ultimo assieme al Didymaion di Mileto, all'Artemision di Efeso e al Tempio G di Agrigento è uno dei più grandi dell'antichità.
Fondata nel Settimo secolo a. C. da un gruppo di coloni di Megara Hyblea, Selinunte prende il nome da una qualità di prezzemolo selvatico, chiamato sélinon in greco, che tuttora vi cresce spontaneamente.
L'antica città, distrutta da un violento terremoto nell'11esimo secolo, fu riscoperta nel 16esimo secolo dallo storico Tommaso Fazello, ma venne alla luce soltanto in seguito ai numerosi scavi iniziati dagli Inglesi nei primi anni dell’Ottocento.
La zona archeologica di Selinunte è costituita dall'Acropoli, dalla Collina orientale, dal pianoro di Contrada Manuzza, dal santuario della Malophoros in contrada Gaggera e dalle due Necropoli di Manicalunga e Galera Bagliazzo.
L'Acropoli e' posta sulla collina fra il fiume Modione (l'antico Selinon) e il fiume Cottone, dove era situato il porto della città. Si sviluppa lungo due arterie principali e intorno ad essa si snodano le fortificazioni a blocchi squadrati e le mura, arricchite da torri, porte e postierle.
Sulla Collina orientale si trovano i resti dei templi F, E, G, tutti di ordine dorico e con orientamento est-ovest, come quelli dell'Acropoli. Quest'ultimo assieme al Didymaion di Mileto, all'Artemision di Efeso e al Tempio G di Agrigento è uno dei più grandi dell'antichità.