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Franco Brienza, un uomo prima che calciatore

Palermo-Reggina. E’ un gol fatto ma Brienza si ferma. Che succede? Il pubblico applaude, i giocatori avversari gli tendono la mano, l’arbitro si congratula.

  • 30 settembre 2008

Signori oggi non mi va di parlare di tattica, di gesti tecnici, polemiche più o meno sterili su quanto avviene all’interno del rettangolo di gioco, quindi voglio anteporre l’aspetto umano a quello calcistico. Tante volte allo stadio applaudiamo, come tanti robot, al gesto del “fair play” tanto caro all’UEFA ma poche volte ci troviamo di fronte ad un giocatore che antepone il cuore ad un gol fatto, che privilegia un gesto nobile che ha lasciato di stucco i 30.000 del Barbera e tutto il mondo pallonaro.

Signori stiamo parlando di Franco Brienza detto “Ciccio”. Siamo al 2° minuto della ripresa (in Palermo-Reggina dello scorso 28 settembre) e, durante un contrasto aereo, Corradi Reggina e Balzaretti restano a terra mentre l’azione prosegue con Brienza che supera di slancio il diretto avversario e si ritrova a tu per tu con il portiere avversario.

E’ un gol fatto ma Brienzino si ferma. Che succede? Il pubblico applaude, i giocatori avversari gli tendono la mano, l’arbitro si congratula. Sì è proprio vero Ciccio non l’ha messa dentro. Indubbiamente avranno pesato i 7 anni trascorsi all’ombra del Pellegrino per l’ex fantasista rosa ma non basta. Potevi far gol e non esultare per poi scusarti con pubblico ed avversari di non aver visto ciò che accadeva alle spalle……no, no dietro questo gesto c’è qualcosa di più.

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C’è un grande uomo che un giorno potrà raccontare ai propri figli di essere diventato un esempio per tanti cialtroni e mestieranti del calcio d’oggi che guardano solo a sponsor e mettono ingaggi al primo posto in una loro personalissima scala di valori, potrà vantarsi di aver insegnato ai tanti bambini che guardano al calcio ancora come uno sport che esiste il rispetto per gli avversari ed il sentimento.

Ha detto bene chi in sala stampa, nel dopo partita, ha espresso il desiderio di proiettare il gesto tra le scuole calcio, tra quelle giovani leve che dal calcio e dallo sport in generale devono trarre insegnamenti di vita. Un giorno, visitando una scuola calcio affollata di ragazzini, qualcuno mi disse “non tutti diventeranno calciatori ma sicuramente diventeranno uomini”. Il grande Sciascia aveva effettuato una particolare classifica del genere maschile con il suo celebre omini, mezzi omini, ominicchi e quaquaraquà. Sicuramente Brienza è un uomo!

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