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“Vita da strega”, una magia andata a male

  • 24 ottobre 2005

Vita da strega (Bewitched)
Usa, 2005
Di Nora Ephron
Con Nicole Kidman, Will Ferrell, Shirley MacLaine, Michael Caine, Jason Schwartzman

La remake-mania da un po’ di tempo riguarda soprattutto i telefilm d’antan che hanno avuto la loro brava versione cinematografica ma non sempre con risultati soddisfacenti. Ora è la volta di una delle sit-com più amate dal pubblico americano, “Vita da strega” (chi scrive ne è stato un fan in tenera età), che dal 1964 al 1971 è stato uno dei più grandi successi della paleo- televisione made in Usa. E, del resto, pochi hanno dimenticato la strega Samantha interpretata dalla compianta Elizabeth Montgomery, sposata con Darrin (nella vecchia serie Dick York, anch’esso scomparso), classico uomo comune della middle class. L’ironico contrasto tra il desiderio di normalità della strega e il suo talento “naturale” votato alla magia risultava esilarante. Peraltro, in quella serie, la figura della madre di Samantha era interpretata da Agnes Moorehead, attrice prediletta da Orson Welles. Nella recente versione cinematografica la regista e sceneggiatrice Nora Ephron anziché percorrere la via del remake, prova ad inventare una nuova situazione: Isabel Bigelow (la sempre meravigliosa Nicole Kidman) è una strega pentita, decisa ad intraprendere una vita comune. Contrariato da questa scelta è il di lei padre stregone, Nigel (Michael Caine), che tenta di dissuaderla a tutti i costi. Fino a quando non entra in scena Jack Wyatt (un inespressivo Will Ferrell), popolare attore comico che vuole a tutti i costi ritrovare il successo dopo alcuni flop, ed è perdipiù reduce da un matrimonio fallito che ha alimentato le cronache rosa.

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A questi viene proposto di interpretare Darrin nei popolari telefilm “Vita da strega”, una serie retrò di nuovi episodi che utilizzano le stesse dinamiche di un tempo. I produttori sono intenzionati a trovare la nuova Samantha, fino a quando Jack non si imbatte in Isabel, strega d.o.c., e il gioco è fatto. Con “Vita da strega”, Nora Ephron cerca di ricreare sapori ed atmosfere delle commedie americane degli anni ’50 (i suoi genitori, Henry e Phoebe Ephron, sono stati tra le coppie celebri di sceneggiatori del genere) ma il gioco, che in passato gli è riuscito, con “Insonnia d’amore” e “C’è post@ per te”, in questo nuovo film gira a vuoto. Ed è un peccato, perché Nicole Kidman mostra di avere il giusto aplomb brillante per il ruolo, arriccia perfettamente il naso come Samantha e possiede quella luminosità che è la sua caratteristica di diva e di attrice (davvero una qualità d’altri tempi). La sceneggiatura, scritta dalla stessa Ephron con la sorella Delia, è macchinosa ed alcuni passaggi risultano stiracchiati (come l’interminabile episodio del maleficio che viene fatto a Jack). Come se non bastasse, mancano le situazioni divertenti che si riducono a qualche atto di stregoneria del personaggio della Kidman. E poi dov’è la magia fondamentale del cinema? Non basta certo il furbesco ricorso alla nostalgia che provocano, in colonna sonora, le voci di Frank Sinatra, Ella Ftizgerald o della contemporanea Natalie Cole, buone a rievocare i bei tempi andati.

La storia d’amore tra Jack e Isabel, vissuta tra realtà e finzione (su questo si basa il plot del film), non sta in piedi e il trucco manieristico del rewind della scena come se fosse videoregistrata è una idea peregrina, assai poco efficace per un copione già debole. Non è nemmeno ben definito il personaggio di Shirley MacLaine che qui interpreta Iris Smythson, madre dell’ex- moglie di Jack, chiamata ad interpretare il ruolo di Endora, la madre di Samantha nella popolare serie. Nell’ultima parte del film la vediamo persino recuperare doti da strega, che inizialmente non possedeva, mentre è intenta a gigionegiare con Michael Caine. La magia che non riesce alla Ephron è quella si trasformare in film il canovaccio di una mitica sit-com televisiva, sprecando indecorosamente un cast all star (Caine e la MacLaine non li vedevamo insieme dai tempi del famoso “Gambit” di Neame del 1966!). Certi passaggi domestici, diluiti nel ritmo e serviti da dialoghi mosci, certi duetti tra Isabel e Jack che provano a gestire i loro casini quotidiani, ci fanno persino rimpiangere lo spirito allegro, pseudo- anglosassone e simpaticamente kitsch, della nostrana “Casa Vianello” (giù il cappello davanti agli inossidabili Raimondo e Sandrina!). Per recuperare il buonumore non ci rimane che dimenticare questa ennesima ciambella senza buco e procurarci la “stagione uno” dell’originale “Vita da strega” Tv, appena ripubblicata come nuova in un dvd sontuoso. Tanto, gli occhi ce li siamo rifatti con la splendida Kidman a cui non possiamo che augurare futuri film migliori.

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