STORIA E TRADIZIONI
Una (secolare) incompiuta siciliana: Palazzo Moncada e un restauro lungo 400 anni
La prima pietra risale al 1651. Rappresentanza di sedi diverse e con varie proprietà, finalmente il palazzo barocco di Caltanissetta torna a splendere e a ospitare eventi
Palazzo Moncada
Progettato da Carlo d’Aprile, architetto del Senato palermitano, nel 1651 venne posta la prima pietra. Il progetto prevedeva l’abbattimento della precedente residenza dei Moncada e la sua sostituzione con una nuova e molto più grande costruzione. Purtroppo il principe Luigi Guglielmo dovette abbandonare la Sicilia, evento che causò il rallentamento dei lavori e la successiva interruzione.
Oggi, il palazzo Moncada, in stile architettonico barocco con influssi rinascimentali, a pianta quadrangolare ed elevato su tre livelli, è una struttura ancora incompiuta, con dei mensoloni in pietra che avrebbero dovuto sostenere la lunga balconata del piano nobile, figure antropomorfe e zoomorfe, cornici di finestre e porte esterne ed interne riccamente intagliati.
Nel 1938 il palazzo fu acquistato dalla famiglia Trigona della Floresta per poi diventare un cineteatro con il nome di "Trieste". Ancora oggi vi è un cinema multisala, il cui nome però fu modificato prima in “Moncada”, poi in “Rosso di San Secondo” .
Una parte dell'edificio che si affaccia su largo Barile, dagli anni ’70, è di proprietà del comune. Nel 2010, al suo interno, venne allestita una galleria civica d’arte dedicata allo scultore nisseno Michele Tripisciano e la sua gestione è stata affidata alla Pro Loco.
Da sempre incompiuto, finalmente di recente una ditta di Favara si è aggiudicata i lavori di completamento del restauro di Palazzo Moncada e il risanamento conservativo dell’intero edificio. Infatti, verranno rifatti i pavimenti del piano nobile in marmo di Carrara, sostituiti gli infissi in legno massello, risanati i servizi igienici, sistemati e adeguati gli impianti idrico, elettrico e antincendio, tinteggiati tutti i locali.
Questo sarà un intervento molto importante perché non solo permetterà di dare nuova vita ai locali del palazzo, grazie ad un completo recupero dello stesso, ma, una volta terminato il restauro, sarà possibile ospitarvi nuovi eventi artistici, culturali e turistici. Sarà, dunque, un restauro a tutto tondo.
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