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Palermo, chiude il "Jolly". Addio ai cinema storici

Chiude il cinema “Jolly”: la sala cinematografica darà spazio al teatro. Negli ultimi 5 anni hanno chiuso i battenti nove sale cinematografiche palermitane

  • 12 settembre 2012

Il cinema non produce arte, crea al massimo cultura diceva il papà dei registi Mario Monicelli. E quello a cui si sta piegando Palermo è questo: una paralisi della cultura che mina le coscienze di ognuno, che non lascia neppure un anelito di speranza, che ti investe e con forza ti mette in ginocchio e ti lascia spettatore. Uno spettatore lontano dalle file del grande schermo dei cinema storici della città, perché le più tradizionali sale sono costrette a chiudere. Non ultimo il “Jolly”, il cinema di via Domenico Costantino con poco più di 400 posti.

Una crisi che non fa sconti, che si abbatte nella città come un virus letale che miete le sue vittime una dopo l’altra, dai grandi ai piccini, e che adesso investe anche il cinema. Dopo la chiusura prematura del “Tiffany” di viale Piemonte, dopo la “conversione” del “Dante” da cinema a teatro nel giro di un anno e mezzo, adesso tocca al “Jolly” chiudere. Nella saracinesca della piccola sala nei pressi della stazione Notarbartolo viene affisso un cartello che lascia poco spazio all’immaginazione: “Prossima apertura Teatro Jolly”. Un the end inaspettato e senza titoli di coda. Basta film, basta i tipici pop corn da sgranocchiare durante la visione e basta maschere. Su il sipario per una nuova avventura. Il cinema, infatti, cederà il posto ad un teatro con attori in carne ed ossa e non proiettati in uno schermo.

Quali sono i motivi? Oltre alla evidente crisi economica, il nuovo nemico è la tv satellitare e digitale, oltre alle nuove tecnologie 3D, che con il loro avvento hanno spazzato via il piacere del film gustato comodamente seduti sulle poltroncine dei cinema. Il calo degli incassi è precipitato drasticamente del 50%, portando via con sé anche i cine-spettatori.

Un processo lento che si è insinuato nelle viscere della città da almeno quattro/cinque anni e che ha costretto i cittadini ad assistere alla chiusura degli storici cinema di Palermo: dall’”Adams” di piazza Turba al “Finocchiaro” di via Roma, dal “Royal” di via Luigi Manfredi al “Lubitsch” di via Guido Rossa e non ultimo l’”Astoria" di via Generale Magliocco. Cinema che adesso restano solo ricordi e che vengono snaturati dal profondo, come il “Ciak” di via Calvi, oggi discoteca per i giovani.

Ma per i nostalgici della pellicola al “cinematografo” come si fa? La chiusura di queste piccole realtà lascia il posto ai figli della nuova generazione, i multisala, quelli che nel giro di due anni hanno letteralmente preso il monopolio in città. Grandi contenitori di filmografia che si pongono come un avversario impari dei cinema storici, i quali sono costretti ormai a lasciargli il posto. Si tratta ad esempio dell’”Uci Cinema” del centro commerciale Forum e del “Metropolitan” di viale Strasburgo.

Secondo alcuni rumors a Palermo, l’anno prossimo, aprirà un nuovo cinema ad undici sale - insieme ad altri servizi tra cui alcuni punti di ristorazione - al posto dell’ex stabilimento della Coca Cola a Tommaso Natale, anche se i lavori sono stati al momento sospesi per una prescrizione del genio civile. Che sia il colpo di grazia definitivo per le tradizionali sale cinematografiche?

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