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Teatro Biondo: ultimatum al Comune di Palermo

Mancano tre milioni e mezzo di euro per fare partire la Stagione. Fino a fine anno, però, il teatro fa sapere di voler onorare gli appuntamenti già fissati

  • 4 ottobre 2011

Il sole del Teatro Biondo potrebbe tramontare, per l'ultima volta, alla fine del prossimo dicembre e non sorgere mai più. Il 31 dicembre potrebbe essere scritta la parola fine nella storia di uno dei teatri più importanti di Palermo. Ma amministrazione e attori non demordono e proseguono con un labile cartellone degli spettacoli. Show must go on.

Martedì 4 ottobre, attori, membri del consiglio e registi si sono incontrati all'interno del Biondo per discutere la situazione, aprendo le porte ai giornalisti che volessero interessarsi alla questione. Il vice presidente del consiglio d'amministrazione, l'avvocato Vincenzo Manzella, spiega: «L'incertezza sul bilancio del comune non ci permette di andare avanti nei lavori. Stiamo facendo una stima dei costi e dei ricavi qualora non dovesse partire la stagione. Non possiamo vendere gli abbonamenti, a meno che non si vincolino queste entrate per evitare la "truffa" e potere eventualmente restituire i soldi a chi ha sottoscritto l'abbonamento. Sulla cultura si deve scommettere e fare in modo che non venga messa da parte».

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Il presidente del consiglio di amministrazione, Gianni Puglisi, chiede al Comune di accelerare sulla questione e lancia un vero e proprio ultimatum per la sopravvivenza del teatro. Nelle casse mancherebbero tre milioni e mezzo di euro che il Comune avrebbe dovuto versare come quota associativa 2011. Questi soldi, però, sono avvolti da un alone di incertezza dovuta all'esame del bilancio consuntivo di Palazzo delle Aquile da parte del commissario. Tali soldi potrebbero entrare dalla finestra come "avanzi di amministrazione".

Le risorse del Teatro Biondo provengono dal ministero, che stabilisce il finanziamento sulla base dei lavori eseguiti (quindi degli spettacoli andati in scena), dalla Regione Siciliana, dalla Provincia e dal Comune. Gli attori vengono messi sotto contratto triennalmente, ciò significa che allo stato attuale non si possono assumere nuove leve, ma quelle già arruolate sono già considerate fra le spese. Il problema si pone per tutte le altre spese del teatro.

Fino a fine anno, però, il teatro fa sapere di voler onorare gli appuntamenti già fissati. Il direttore artistico del Teatro Biondo, Pietro Carriglio, non vuole fermarsi. «Lo spettacolo continua e su questi i lavoratori del teatro sembrano tutti d'accordo», nonostante siano a conoscenza del fatto che, dal prossimo luglio 2012, i loro stipendi sarebbero a rischio. In attesa di aggiornamenti resta bloccata la campagna abbonamenti.

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