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A Siracusa "Le grida silenziose" di Giko: quinta tappa della mostra itinerante sui migranti

  • Biblioteca Provinciale Elio Vittorini - Siracusa
  • Dal 3 al 28 giugno 2019 (evento concluso)
  • Visitabile dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 20.00. Apertura straordinaria sabato 15 e domenica 23 giugno dalle 8.30 alle 20.00
  • Gratuito
Balarm
La redazione

"Due portate di un unico banchetto", opera dell'artista Giko

Giacoma Venuti (Messina, 1963), in arte Giko, riesce ad approfondire temi intensi in modo delicato ed emozionante e rende omaggio alle vittime del mare attraverso la moderna innovazione tecnologica: sono le sagome e i volti dei migranti in un mare in tempesta i protagonisti della mostra itinerante "Le Grida Silenziose"

Le opere proposte, realizzate con varie tecniche e su supporti diversi, quali le pittosculture su policarbonato e le clip art, sono rivelatrici del messaggio simbolico che permea l'opera dell'artista.

Le infinite sfumature del mare che separa continenti e popoli, diventano lo scenario in cui si compie il dramma silenzioso di popoli in fuga. Da un lato un’espressività inusuale e senza dubbio accattivante, dall’altro invece la tragedia di chi decide di affidare la propria vita al mare, sfidando le onde nella speranza di un futuro migliore.

Quello dell'artista è un nuovo concetto di arte che grazie all’utilizzo della tecnica digitale, simboleggia il divenire dell'opera, che si struttura e si destruttura formando molteplici significati e creando un movimento continuo. 

La sua ricerca è un'evoluzione della pittura statica che esalta il movimento intrinseco dell'opera attraverso uno studio fondato su fatti descrittivi, cogliendoli mediante l'obiettivo fotografico e trasformandoli attraverso le moderne tecniche digitali che le permettono di sviluppare un nuovo concetto di visione dell'opera.

I riferimenti artistici del panorama recente, dalla video arte alla web painting, fanno sì che l'artista riconsideri l'utilizzo dei mezzi espressivi nella sperimentazione coloristica. La pittura, sia tradizionale che digitale, è testimonianza di un'arte pittorica che si evolve giorno dopo giorno al mutare dei tempi. 

Il silenzio della dimensione pittorica, nelle tele di Giko, diventa protagonista, penetra le ossa di chi guarda e sconvolge per la sua forza espressiva. Lo spettatore entra dentro l'opera e ne diviene protagonista, naufrago tra i naufraghi, disperso e disperato dentro un urlo silenzioso.
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