"Antigone Screaming": a Palermo lo spettacolo di Ubah Cristina Ali Farah e Giuseppe Massa
Arriva in anteprima nazionale lo spettacolo "Antigone Screaming" di Ubah Cristina Ali Farah e Giuseppe Massa, con la regia di Giuseppe Massa e con la compagnia Sutta Scupa.
Lo spettacolo va in scena allo Spazio Franco dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, venerdi 26 novembre e sabato 27 novembre alle ore 21.15, in collaborazione con il festival "Prima Onda" e la "Rete Latitudini".
Atto conclusivo del percorso di ricerca che in questi anni ha visto la compagnia Sutta Scupa concentrarsi e declinare la figura di Antigone in chiave contemporanea, Antigone Screaming affronta la tragedia di Sofocle da un punto di vista periferico e marginale.
L’attenzione si focalizza sui due fratelli fratricidi (Eteocle e Polinice) e le guardie che hanno il compito di sorvegliare il corpo esanime di Polinice da eventuali tentativi di dare a esso degna sepoltura. Le Guardie sono interpretate da un coro di donne.
Punti fondamentali della ricerca sono dunque la morte (in particolare i riti funebri) e la condizione femminile. Le parole di Sofocle risuonano mentre l’orizzonte si riempie di uccelli saprofagi: “Molte meraviglie vi sono al mondo, ma nessuna meraviglia è pari all’uomo. Da Ade soltanto non troverà scampo”.
Lo spettacolo va in scena allo Spazio Franco dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, venerdi 26 novembre e sabato 27 novembre alle ore 21.15, in collaborazione con il festival "Prima Onda" e la "Rete Latitudini".
Atto conclusivo del percorso di ricerca che in questi anni ha visto la compagnia Sutta Scupa concentrarsi e declinare la figura di Antigone in chiave contemporanea, Antigone Screaming affronta la tragedia di Sofocle da un punto di vista periferico e marginale.
L’attenzione si focalizza sui due fratelli fratricidi (Eteocle e Polinice) e le guardie che hanno il compito di sorvegliare il corpo esanime di Polinice da eventuali tentativi di dare a esso degna sepoltura. Le Guardie sono interpretate da un coro di donne.
Punti fondamentali della ricerca sono dunque la morte (in particolare i riti funebri) e la condizione femminile. Le parole di Sofocle risuonano mentre l’orizzonte si riempie di uccelli saprofagi: “Molte meraviglie vi sono al mondo, ma nessuna meraviglia è pari all’uomo. Da Ade soltanto non troverà scampo”.
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