Appuntamento a Palazzo Riso: debutta "Attis", un'audio dramma in memoria di Aurelio Pes

Gianni Gebbia
Un appuntamento imperdibile facente parte della rassegna "Settembre al Riso": alle ore 21.00 debutta in prima assoluta nel cortile del Museo di Arte Moderna lo spettacolo Attis, audio dramma per sette voci recitanti nato su testo omonimo di Aurelio Pes, drammaturgo scomparso alcuni mesi fa.
«Ho conosciuto Aurelio Pes nel 1978 e lo considero uno dei massimi scrittori e poeti che la Sicilia abbia prodotto, degno di essere annoverato accanto ai grandi come Lucio Piccolo, Bartolo Cattafi e Quasimodo.
Con lui si progettava da tempo di fare qualcosa di musicale sui suoi testi ed il lavoro si è purtroppo interrotto per la sua improvvisa scomparsa», racconta Gianni Gebbia, che ha spiegato di aver composto l’audiodramma durante il lockdown partendo dal testo del 1985 "Attis. Scene di sogni e di danze".
In questo testo, infatti, Pes rievoca la figura ed i riti dedicati ad Attis, divinità di origine frigia importata nella Roma Antica. Un culto dalle origini oscure, legato alla Grande Madre e contraddistinto da rituali con musiche stridenti e modalità sacrificali estreme che facevano parte dei Misteri.
Ad inizio serata è in programma il ricordo dell’opera e della figura dello scrittore palermitano, assieme ad alcuni intellettuali a lui vicini. In seguito, viene trasmesso in prima nazionale l’audiodramma, che ha una durata di 29 minuti.
L’ascolto è accompagnato dalle musiche di Gianni Gebbia e da un videomapping a cura di Dario Denso Andriolo. Presiede l'incontro l’assessore Alberto Samonà.
«Ho conosciuto Aurelio Pes nel 1978 e lo considero uno dei massimi scrittori e poeti che la Sicilia abbia prodotto, degno di essere annoverato accanto ai grandi come Lucio Piccolo, Bartolo Cattafi e Quasimodo.
Con lui si progettava da tempo di fare qualcosa di musicale sui suoi testi ed il lavoro si è purtroppo interrotto per la sua improvvisa scomparsa», racconta Gianni Gebbia, che ha spiegato di aver composto l’audiodramma durante il lockdown partendo dal testo del 1985 "Attis. Scene di sogni e di danze".
In questo testo, infatti, Pes rievoca la figura ed i riti dedicati ad Attis, divinità di origine frigia importata nella Roma Antica. Un culto dalle origini oscure, legato alla Grande Madre e contraddistinto da rituali con musiche stridenti e modalità sacrificali estreme che facevano parte dei Misteri.
Ad inizio serata è in programma il ricordo dell’opera e della figura dello scrittore palermitano, assieme ad alcuni intellettuali a lui vicini. In seguito, viene trasmesso in prima nazionale l’audiodramma, che ha una durata di 29 minuti.
L’ascolto è accompagnato dalle musiche di Gianni Gebbia e da un videomapping a cura di Dario Denso Andriolo. Presiede l'incontro l’assessore Alberto Samonà.
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