"Aretusa: canto delle acque nelle Metamorfosi": il mito al tramonto di Segesta
La singolare storia di Aretusa, la ninfa d’acqua limpida che dal Peloponneso attraversa le profondità della terra e riaffiora senza smarrirsi, intatta e cristallina, a rifornire di vitale linfa ellenica gli abitanti della più grande città greca d’Occidente: Siracusa. Al Teatro Antico di Segesta, venerdì 20 luglio alle 19.15, “Aretusa: canto delle acque nelle Metamorfosi”, uno spettacolo di Fabio Pallotta ed Enzo Cattani diretto e con le coreografie di Roberto Lori.
Un nuovo appuntamento al tramonto per il "Calatafimi Segesta Festival – Dionisiache 2018", la manifestazione organizzata dal comune di Calatafimi Segesta in sinergia con il Parco Archeologico di Segesta e la direzione artistica di Nicasio Anzelmo (leggi l'articolo di approfondimento).
In “Aretusa: canto delle acque nelle metamorfosi” la natura costituisce il tema principale del dramma, mentre la mitologia fornisce il pretesto narrativo e la materia per la rappresentazione teatrale. Con il racconto del mito e della metamorfosi di Aretusa si intrecciano le vicende di altre divinità dell’Olimpo, di semidei e di eroi locali,ambientate in Grecia ed in Sicilia.
Aretusa, liquida e carnale, sarà inseguita da Alfeo, fiume possente dell’Elide, il quale non esita ad attraversare impavido il mare pur di raggiungere l’amata. La sotterranea corrente di Alfeo alimenterà così la bella fonte perenne di Ortigia, felice di offrirsi alla vita terrena, in una continua metamorfosi
che genera il ciclo vitale dell’acqua. I dialoghi poetici e le coreografie fra le armonie musicali, offrono al pubblico l’eterno ed elementare messaggio: “l’idrosfera canta, e canta nelle metamorfosi; mentre il mare è lì, da sempre, ad invadere il mondo, ad imporre la vita!”.
Un nuovo appuntamento al tramonto per il "Calatafimi Segesta Festival – Dionisiache 2018", la manifestazione organizzata dal comune di Calatafimi Segesta in sinergia con il Parco Archeologico di Segesta e la direzione artistica di Nicasio Anzelmo (leggi l'articolo di approfondimento).
In “Aretusa: canto delle acque nelle metamorfosi” la natura costituisce il tema principale del dramma, mentre la mitologia fornisce il pretesto narrativo e la materia per la rappresentazione teatrale. Con il racconto del mito e della metamorfosi di Aretusa si intrecciano le vicende di altre divinità dell’Olimpo, di semidei e di eroi locali,ambientate in Grecia ed in Sicilia.
Aretusa, liquida e carnale, sarà inseguita da Alfeo, fiume possente dell’Elide, il quale non esita ad attraversare impavido il mare pur di raggiungere l’amata. La sotterranea corrente di Alfeo alimenterà così la bella fonte perenne di Ortigia, felice di offrirsi alla vita terrena, in una continua metamorfosi
che genera il ciclo vitale dell’acqua. I dialoghi poetici e le coreografie fra le armonie musicali, offrono al pubblico l’eterno ed elementare messaggio: “l’idrosfera canta, e canta nelle metamorfosi; mentre il mare è lì, da sempre, ad invadere il mondo, ad imporre la vita!”.
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