Arte contemporanea nell'ex convento di Sant'Anna: alla scoperta dei depositi della Gam

Una delle opere all'interno dei depositi della Galleria d'Arte Moderna di Palermo
Otto luoghi, tutti su prenotazione, che per l’occasione mostreranno tesori sconosciuti o racconteranno nuove storie. Le Vie dei Tesori stringe la mano alla Settimana delle Culture e, per due weekend (sabato 11 e domenica 12, sabato 18 e domenica 19), organizza una piccola anticipazione del Festival più amato della città, il tradizionale appuntamento di ottobre.
Sabato 11 e domenica 12 maggio l'appuntamento è con le visite ai depositi della Galleria d'Arte Moderna.
La GAM è veramente un pezzo di storia della città: racconta le visioni degli artisti ottocenteschi, i paesaggi, i ritratti, la Palermo elegante e leggera del Liberty. Dal 2006 la Galleria d’arte moderna Empedocle Restivo è ospitata nell’ex convento di sant’Anna, museo di se stesso raccolto attorno allo splendido chiostro.
Ma il percorso espositivo “istituzionale” non comprende l’intero patrimonio della Galleria, che è inesauribile. E infatti i suoi depositi sono una miniera, colmi di tele, sculture, opere sostanzialmente inedite, escluse per motivi di spazio, ma che è possibile scoprire e ammirare come il volto nascosto di una monaca di clausura.
L’itinerario si srotola su due piani: le sculture di Antonio Ugo, Domenico Trentacoste e Benedetto Civiletti, e le tele dei paesaggisti Francesco Lojacono, Michele Catti, il futurista Pippo Rizzo. Prima o dopo il percorso, vale la pena dare un’occhiata all’ex chiostro dei frati.
Sabato 11 e domenica 12 maggio l'appuntamento è con le visite ai depositi della Galleria d'Arte Moderna.
La GAM è veramente un pezzo di storia della città: racconta le visioni degli artisti ottocenteschi, i paesaggi, i ritratti, la Palermo elegante e leggera del Liberty. Dal 2006 la Galleria d’arte moderna Empedocle Restivo è ospitata nell’ex convento di sant’Anna, museo di se stesso raccolto attorno allo splendido chiostro.
Ma il percorso espositivo “istituzionale” non comprende l’intero patrimonio della Galleria, che è inesauribile. E infatti i suoi depositi sono una miniera, colmi di tele, sculture, opere sostanzialmente inedite, escluse per motivi di spazio, ma che è possibile scoprire e ammirare come il volto nascosto di una monaca di clausura.
L’itinerario si srotola su due piani: le sculture di Antonio Ugo, Domenico Trentacoste e Benedetto Civiletti, e le tele dei paesaggisti Francesco Lojacono, Michele Catti, il futurista Pippo Rizzo. Prima o dopo il percorso, vale la pena dare un’occhiata all’ex chiostro dei frati.
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