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"Cemento": il progetto fotografico di Pietro Motisi è un percorso personale di sensazioni e percezioni della Sicilia

  • Guarda St'Orto
  • St'Orto - Palermo
  • Dal 20 agosto al 20 ottobre 2019 (evento concluso)
  • Visitabile dal martedì alla domenica dalle 9.00 all'1.00. Chiuso il lunedì
  • Gratuito
Balarm
La redazione

Palma di Montechiaro della serie "Cemento" di Pietro Motisi (part.)

L’intenzione di instaurare un rapporto tra osservatore e soggetto per rappresentare l'abuso - talvolta mafioso - che si è perpetrato in Sicilia, spinge Pietro Motisi (Palermo, 1982) a creare un progetto fotografico per la realizzazione di un vero e proprio percorso personale di sensazioni e percezioni sull'isola. 

Il lavoro del fotografo palermitano, fruibile fino al 20 ottobre, è una nuova mappa della Sicilia e i sui suoi abitanti, che offre uno sguardo e una prospettiva originali sulla scena fotografica contemporanea.

La relazione cercata tra l'identità e il paesaggio, rappresenta il fulcro centrale del progetto "Cemento", che apre la rassegna "Guarda St'Orto" del locale del centro storico di Palermo, in Discesa dei Giudici, con un calendario che prevede il contributo di sei fotografi, uno a bimestre, per il periodo che va dal 20 agosto 2019 al 20 agosto 2020. 

L'allestimento consiste nell'esposizione di una singola fotografia per volta - in forma di stampa fotografica di grandi dimensioni - per la durata di due mesi. Come una grande finestra aperta sulla parete a pochi centimetri dallo sguardo, questa particolare modalità espositiva muove lo spettatore fisicamente ed emotivamente, spingendolo a un'interazione viva
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Insieme alla stampa fotografica, sarà possibile acquistare (con un contributo a partire da 1 euro) delle cartoline delle stesse opere in mostra, realizzate per condividere una nuova serie di visioni d'autore.

Pietro Motisi si laurea in Documentary Photography all'University of Wales Newport (UK). Dal 2002 inizia il suo interesse per la fotografia, inizialmente focalizzato sul teatro. Lavora per diverse compagnie teatrali di rilievo come Theatre du Radeau, La Fura Dels Baus, Soggettile teatro, Franco Scaldati, Mimmo Cuticchio, Massimo Verdastro.

Nel 2006 e nel 2008 vince il premio internazionale "Occhi di Scena" per la fotografia teatrale. Dal 2008 collabora con il Dipartimento dei Beni culturali dell’Università degli Studi di Palermo per ricerche in campo antropologico.

Si occupa prevalentemente della realizzazione di progetti basati sulla relazione tra uomo e territorio. Nel maggio 2012 ha vinto, con "Cemento", il Reginald Salisbury travel award.
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