"Cercando Ballarò": mostra fotografica collettiva al Santissimo Salvatore di Palermo
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Foto di Bernardo Giannone
A un gruppo di fotografi è stato chiesto di dare una personale visione di Ballarò: nasce così "Cercando Ballarò", mostra fotografica collettiva a cura di Giovanna Musumeci, Ornella Salerno, Martina Mannucci, Vitalba Galati, Alessia Lo Bianco e Chiara Nocera.
La mostra è gratuita ma inserita all'interno del percorso turistico che dà accesso alla cupola della chiesa del Santissimo Salvatore.
Visitabile tutti i giorni dal 19 marzo al 19 aprile, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30.
Ballarò è il cuore pulsante di un intero quartiere, quello dell'Albergheria e tentare di darne una definizione risulta impossibile.
È un affascinante enigma, un mistero costruito da secoli e secoli di storia e di storie, i cui fili si incontrano e si intrecciano dando vita ad un disegno che è di volta in volta sempre nuovo e sempre diverso.
È arte, musica, allegria, rumore, confusione ma anche buio, solitudine, sporcizia, disordine, abbandono. Ballarò è tutte queste cose e molte altre ancora. La sua vera natura è un segreto ma è proprio nell'assoluta inviolabilità di esso che si cela la sua indescrivibile ed eterna meraviglia.
La mostra è gratuita ma inserita all'interno del percorso turistico che dà accesso alla cupola della chiesa del Santissimo Salvatore.
Visitabile tutti i giorni dal 19 marzo al 19 aprile, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30.
Ballarò è il cuore pulsante di un intero quartiere, quello dell'Albergheria e tentare di darne una definizione risulta impossibile.
È un affascinante enigma, un mistero costruito da secoli e secoli di storia e di storie, i cui fili si incontrano e si intrecciano dando vita ad un disegno che è di volta in volta sempre nuovo e sempre diverso.
È arte, musica, allegria, rumore, confusione ma anche buio, solitudine, sporcizia, disordine, abbandono. Ballarò è tutte queste cose e molte altre ancora. La sua vera natura è un segreto ma è proprio nell'assoluta inviolabilità di esso che si cela la sua indescrivibile ed eterna meraviglia.
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