"Sonando con sì dolce nota": musiche, enigmi e teste mozzate al Teatro alla Guilla
Va in scena al Teatro alla Guilla venerdì 19 e sabato 20 gennaio "Sonando con sì dolce nota", spettacolo scritto e diretto da Domenico Bravo con Viviana Lombardo e Domenico Bravo.
Tra cronaca giudiziaria, detective-story e apologo nero, rapidissime biografie di musicisti celebri (e personaggi legati alla musica) per penetrare nel segreto della loro morte. Uno spettacolo in movimento, svolto in spazi diversi; ma anche un viaggio non solo come sollecitazione alla divulgazione o al saperne di più, ma anche e soprattutto all’interrogazione e ai dubbi che l’indagine proposta dal testo e dallo spettacolo allontana o propone.
Un percorso cronologicamente a ritroso, da Isadora Duncan a Wolfgang Amadeus Mozart, tradotto in un gioco ironico e serio allo stesso tempo, ilare e sinistro, un gioco che propone e impone stravaganza, bizzarria, sconcerto e sorpresa. Storie diverse, eppure inequivocabilmente simili, il cui comune denominatore è il mistero.
Come dice Romano Guardini: “Un problema si deve risolvere e, una volta risolto, scompare. Il mistero invece deve essere sperimentato, venerato; deve entrare a far parte della nostra vita”. Se assumiamo in termini ridotti queste parole per le storie proposte, allora la disposizione curiosa e indagatrice può far posto talvolta a una interrogazione muta e ammirata.
Tra cronaca giudiziaria, detective-story e apologo nero, rapidissime biografie di musicisti celebri (e personaggi legati alla musica) per penetrare nel segreto della loro morte. Uno spettacolo in movimento, svolto in spazi diversi; ma anche un viaggio non solo come sollecitazione alla divulgazione o al saperne di più, ma anche e soprattutto all’interrogazione e ai dubbi che l’indagine proposta dal testo e dallo spettacolo allontana o propone.
Un percorso cronologicamente a ritroso, da Isadora Duncan a Wolfgang Amadeus Mozart, tradotto in un gioco ironico e serio allo stesso tempo, ilare e sinistro, un gioco che propone e impone stravaganza, bizzarria, sconcerto e sorpresa. Storie diverse, eppure inequivocabilmente simili, il cui comune denominatore è il mistero.
Come dice Romano Guardini: “Un problema si deve risolvere e, una volta risolto, scompare. Il mistero invece deve essere sperimentato, venerato; deve entrare a far parte della nostra vita”. Se assumiamo in termini ridotti queste parole per le storie proposte, allora la disposizione curiosa e indagatrice può far posto talvolta a una interrogazione muta e ammirata.
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