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Concerto-reunion dei Sottocosto

Latin, punk, jazz, raggae e soprattutto ska. La musica dei Sottocosto è una mistione di generi che centrano il bersaglio dell'allegria. Formatosi nel 2003 a Palermo, il gruppo si era sciolto sette anni dopo. Ma in occasione dell'ultima giornata del Pride Village il gruppo torna in scena per presentare l'album "Son storie vere".
 
I musicisti Antonio Piazza, Riccardo Bonaccorso, Nicola Mogavero, Michele Mazzola, Samuele Davì, Giuseppe Sinforini, Fabio Piro, Calogero Ottaviano e Fabrizio Nicolosi portano quindi sul palco lo ska più frizzante, in una reunion degna di nota per molte particolarità. Particolarità sì, e tante: a partire dal disco oggetto della presentazione: non una novità, ma un album che contiene brani scritti e rilasciati quando ancora erano in attività. I più famosi del gruppo, quelli che hanno fatto storia e che ancora oggi vengono visualizzati sul canale youtube della band.
 
Prodotto nel 2009 e mai stato rilasciato per via dello scioglimento, "Son Storie vere" verrà presentato con tutta l'allegria del caso in quella che sarà una serata all'insegna della storia della band: un'esibizione che in sostanza sarà una sintesi, un riepilogo di quanto fatto in questi anni. Ma non solo. Un'altra particolarità è che oltre ai dieci pezzi dell'album -tutti antecedenti al 2006 e rigorosamente risuonati dalla band, non ripescati da vecchie cartelle audio - ci saranno anche alcuni pezzi inediti, per la gioia dei fan.
 
Perché i Sottocosto, nonostante siano passati tre anni dallo scioglimento, sono ancora oggi richiesti dagli ammiratori che li seguono senza sosta sulle pagine Facebook e Twitter, in cerca di una loro nuova mossa.  E che si chiedono se potrebbero riunirsi. Che questa sia la data giusta? «Chi lo sa - dice il cantante Antonio piazza, rivelandoci l'ultima nota che rende questa esibizione particolare - la data chiuderà certo un ciclo della vita dei Sottocosto, ma il futuro non è ancora scritto:  torniamo con entusiasmo, felici di incontrare ancora una volta il pubblico che ci ha sostenuti. Poi chissà, magari l'esibizione ce lo dirà».

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