Echi di memoria: "Ora sia il tuo passo" di Rossana Taormina in mostra a Scicli

Particolare di un'opera di Rossana Taormina
"Ora sia il tuo passo", tratto dai versi di Eugenio Montale nella celebre raccolta "Ossi di seppia", è il titolo della mostra personale di Rossana Taormina a cura di Domenico de Chirico, dal 28 giugno al 16 agosto da Lo Magno artecontemporanea a Palazzo Beneventano e nella Chiesa di Santa Teresa d'Avila a Scicli.
Una riflessione lenta, lasciandosi attraversare dai segni e dai suoni che abitano sia il paesaggio interiore che il mondo esterno: un'eco che risuona e che è percepibile nelle opere dell'artista.
L'introduzione alla mostra, in presenza del curatore, dell'artista e del gallerista, è in programma alle 16.30 di sabato 28 giugno presso la chiesa settecentesca di Santa Teresa d'Avila, dove l'installazione luminosa "Encantadora" (già omaggio dell'artista alla celebre attrice di prosa Tina Di Lorenzo, all'epoca acclamata con l’appellativo di Encantadora) si fa espressione di come l'arte, tra bagliori e rivelazioni, riesca a custodire e riattivare archetipi universali per restituirli con i tratti e le inquietudini del momento storico in cui essa prende forma.
L'inaugurazione negli spazi di Lo Magno artecontemporanea a Bassi Beneventano, al piano terra dell'omonimo edificio patrimonio Unesco, è in programma sempre sabato 28 giugno alle 18.30.
La mostra è composta da circa venti opere di Rossana Taormina, artista nata nella Valle del Belìce, la cui ricerca è stata sollecitata sin da subito dallo spaesamento generato dalla ricostruzione urbana post-terremoto del 1968.
Per questa sua esperienza, Rossana Taormina sviluppa una sensibilità profonda verso l'eredità della memoria, il paesaggio e la loro incessante metamorfosi.
La sua pratica artistica si configura come un esercizio silenzioso di ascolto e sedimentazione: un tentativo di preservare, per poi solennizzare, ciò che per sua natura tende a svanire costruendo un itinerario insieme immaginifico e concettuale, che ruota euritmicamente attorno a un tema evocativo e stratificato: l'eco.
Un'eco da intendersi non solo come fenomeno acustico, ma come metafora dell'assenza, della riflessione, del ritorno e di un'identità che si frantuma e si ricompone ininterrottamente attraverso i segni del tempo.
Visitabile a ingresso gratuito, a Palazzo Beneventano dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00; nella Chiesa di Santa Teresa tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00.
Una riflessione lenta, lasciandosi attraversare dai segni e dai suoni che abitano sia il paesaggio interiore che il mondo esterno: un'eco che risuona e che è percepibile nelle opere dell'artista.
L'introduzione alla mostra, in presenza del curatore, dell'artista e del gallerista, è in programma alle 16.30 di sabato 28 giugno presso la chiesa settecentesca di Santa Teresa d'Avila, dove l'installazione luminosa "Encantadora" (già omaggio dell'artista alla celebre attrice di prosa Tina Di Lorenzo, all'epoca acclamata con l’appellativo di Encantadora) si fa espressione di come l'arte, tra bagliori e rivelazioni, riesca a custodire e riattivare archetipi universali per restituirli con i tratti e le inquietudini del momento storico in cui essa prende forma.
L'inaugurazione negli spazi di Lo Magno artecontemporanea a Bassi Beneventano, al piano terra dell'omonimo edificio patrimonio Unesco, è in programma sempre sabato 28 giugno alle 18.30.
La mostra è composta da circa venti opere di Rossana Taormina, artista nata nella Valle del Belìce, la cui ricerca è stata sollecitata sin da subito dallo spaesamento generato dalla ricostruzione urbana post-terremoto del 1968.
Per questa sua esperienza, Rossana Taormina sviluppa una sensibilità profonda verso l'eredità della memoria, il paesaggio e la loro incessante metamorfosi.
La sua pratica artistica si configura come un esercizio silenzioso di ascolto e sedimentazione: un tentativo di preservare, per poi solennizzare, ciò che per sua natura tende a svanire costruendo un itinerario insieme immaginifico e concettuale, che ruota euritmicamente attorno a un tema evocativo e stratificato: l'eco.
Un'eco da intendersi non solo come fenomeno acustico, ma come metafora dell'assenza, della riflessione, del ritorno e di un'identità che si frantuma e si ricompone ininterrottamente attraverso i segni del tempo.
Visitabile a ingresso gratuito, a Palazzo Beneventano dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00; nella Chiesa di Santa Teresa tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00.
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