"Façade": al Conservatorio di Palermo le poesie di Edith Sitwell sulle note di William Walton

Sabato 11 dicembre alle ore 18, nella Sala Ferrara del Conservatorio, è in programma Façade an entertainment, melologo su testi dell’eccentrica e affascinante Edith Sitwell e musica di William Walton.
Façade è un progetto in forma semiscenica di Giovanni Mazzara, docente di Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica, Salvatore Villardita, docente di Clarinetto, e Ignazio Calderone, docente di Sassofono.
La realizzazione è a cura degli allievi della Scuola di Regia teatrale del Conservatorio. Scenografia e costumi sono ideati e realizzati dagli allievi del Corso di Scenografia per il teatro dell’Accademia, docente Valentina Console.
L’esecuzione è del Façade Ensemble, formato da docenti del Conservatorio, voce recitante Giulia Lo Giudice, direttore Salvatore Barberi.
Façade an entertainment è un melologo, ovvero una composizione nella quale la recitazione di un testo letterario viene eseguita da una voce recitante accompagnata da cinque strumenti a fiato: tromba, clarinetto, clarinetto basso, sassofono e flauto, un violoncello e vari strumenti a percussioni.
Scritto già nel 1918 e pubblicato in alcuni giornali letterari dalla poetessa Edith Sitwell, venne musicato nel 1922 dal compositore William Walton e messo in scena per la prima volta il 12 giugno del 1923 alla Aeolian Hall di Londra. La rappresentazione fu eseguita dietro delle tende, seguendo l’idea di Osbert Sitwell - fratello della poetessa - di eliminare la personalità del recitante.
Le parole, recitate dalla Sitwell stessa, arrivavano al pubblico attraverso l’utilizzo di un megafono, che permetteva di far sentire il testo al di sopra della musica. Proprio per il suo carattere innovativo la prima fu un succès de scandale. Gran parte della stampa condannò il componimento e gli spettatori pensarono fosse uno scherzo.
Le poesie di Façade non presentano un significato ben preciso o vogliono condurre ad una morale; si tratta di un divertissement in cui le parole sono strettamente legate all’andamento ritmico, una vera e propria poesia sonora.
Sitwell affermò di averle scritte per una rinascita dei pattern ritmici nella poesia inglese. I ventuno testi poetici non sono accomunati da un filo logico o una linea comune. La musica varia costantemente, raccogliendo e variando spunti da temi popolari o di canzoni dell’epoca.
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