"I musei della restanza": nuovo appuntamento con il ciclo di seminari online
Nuovo appuntamento settimanale con il ciclo di seminari online "I musei della restanza. Il museo come strumento di partecipazione, conoscenza, salvaguardia e promozione dei territori", organizzato dall'associazione per la conservazione delle tradizioni popolari - Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, in collaborazione con la Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici (SIMBDEA) e l'International Council of Museums (ICOM Italia).
Il seminario - liberamente fruibile sulla piattaforma Zoom, in diretta streaming online, il canale Youtube del Museo internazionale delle marionette "Antonio Pasqualino" - cercherà di illustrare come i musei, diventati icona del patrimonio comunitario diffuso, sia materiale che immateriale, siano in continua trasformazione.
L'intento è uscire fuori dalla retorica dominante della bellezza dei borghi patinati, delle storie di successo e di concentrare l'attenzione invece sulle tante storie di persone normali che vivono il patrimonio, che abitano il patrimonio, che producono e distruggono il patrimonio culturale. Perché vivere è in prima istanza trasformare, far morire qualcosa per farla rinascere a nuova vita.
I musei della restanza sono musei della speranza e riflettono, nei loro presupposti, obiettivi, allestimenti e attività, la volontà di chi tenacemente decide di non abbandonare i propri paesi, luoghi degli affetti e della socialità vissuta, pur di fronte alla perdurante minaccia dell’abbandono, dello spopolamento, della perdita della memoria.
Il seminario - liberamente fruibile sulla piattaforma Zoom, in diretta streaming online, il canale Youtube del Museo internazionale delle marionette "Antonio Pasqualino" - cercherà di illustrare come i musei, diventati icona del patrimonio comunitario diffuso, sia materiale che immateriale, siano in continua trasformazione.
L'intento è uscire fuori dalla retorica dominante della bellezza dei borghi patinati, delle storie di successo e di concentrare l'attenzione invece sulle tante storie di persone normali che vivono il patrimonio, che abitano il patrimonio, che producono e distruggono il patrimonio culturale. Perché vivere è in prima istanza trasformare, far morire qualcosa per farla rinascere a nuova vita.
I musei della restanza sono musei della speranza e riflettono, nei loro presupposti, obiettivi, allestimenti e attività, la volontà di chi tenacemente decide di non abbandonare i propri paesi, luoghi degli affetti e della socialità vissuta, pur di fronte alla perdurante minaccia dell’abbandono, dello spopolamento, della perdita della memoria.
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