"Sulle orme del sacro": itinerario sul patrimonio religioso di Messina
Nell'ambito del festival "Le Vie dei Tesori" a Messina, nelle giornate di domenicaa 17 e 24 settembre alle 09.30, è in programma la passeggiata "Sulle orme del sacro" con l'associazione Aura.
Questo percorso vuole far conoscere il vasto patrimonio religioso legato alla Città dello Stretto grazie al particolare legame alla Madre di Cristo e ai numeri Santi che hanno operato a Messina.
Si parte dalla Passeggiata a Mare (fronte Prefettura) ove si conoscerà le origini del culto mariano ammirando la monumentale stele della Madonnina del Porto, sosta al luogo del Martirio di San Placido con descrizione della storia dell'ulivo e della fonte prodigiosa.
Descrizione del pozzo di Sant'Antonio da Padova presso il Tempio di San Francesco all'Immacolata per passare dinnanzi al Monastero di Montevergine, fondato da Santa Eustochia.
Dopo la sosta al monumento dedicato a San Giovanni Paolo II, a ricordo della storica visita a Messina, si prosegue verso piazza Duomo, cuore religioso della città. L'itinerario si conclude al Santuario del Carmine con il ricordo di Sant'Alberto degli Abati.
Questo percorso vuole far conoscere il vasto patrimonio religioso legato alla Città dello Stretto grazie al particolare legame alla Madre di Cristo e ai numeri Santi che hanno operato a Messina.
Si parte dalla Passeggiata a Mare (fronte Prefettura) ove si conoscerà le origini del culto mariano ammirando la monumentale stele della Madonnina del Porto, sosta al luogo del Martirio di San Placido con descrizione della storia dell'ulivo e della fonte prodigiosa.
Descrizione del pozzo di Sant'Antonio da Padova presso il Tempio di San Francesco all'Immacolata per passare dinnanzi al Monastero di Montevergine, fondato da Santa Eustochia.
Dopo la sosta al monumento dedicato a San Giovanni Paolo II, a ricordo della storica visita a Messina, si prosegue verso piazza Duomo, cuore religioso della città. L'itinerario si conclude al Santuario del Carmine con il ricordo di Sant'Alberto degli Abati.
COSA C'È DA FARE
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