La ricerca dell'energia vitale e arti marziali gratis e all'aperto: a Palermo si praticano al parco Taijiquan e Qigong
Al giardino Vincenzo Florio è organizzata una pratica libera di Taijiquan stile Chen Xiaojia e Qigong, da giovedi 6 giugno e per tutti i martedi e giovedi di giugno, dalle 18 alle 19.30.
Si inizia con trenta minuti di Qigong seguiti da sessanta minuti di Taijiquan. Conduce la pratica Vito Marino assieme agli istruttori Roberto Federico, Antonella Coglitore, Domenico Lento, Alessandra Scalici e Francesco Aragona.
Per partecipare non è necessaria alcuna esperienza pregressa.
Esistono diversi stili di Tai Ji Quan e centinaia di stili di Qi Gong. Entrambi nascono dall’idea che l’uomo (microcosmo), nasce dall’unione del Cielo con la Terra, e che per vivere bene debba uniformarsi e armonizzarsiai cambiamenti che avvengono in Cielo ed in Terra, cioè debba seguire la via del Dao (Tao).
Iniziamo con il Qi Gong. In cinese si scrive 氣功 e il termine Qi viene tradotto con energia vitale o soffio vitale (concetto analogo al sanscrito prāṇa), mentre il termine Gong indica un addestramento (che richiede impegno, tempo, dedizione, ecc.), e anche l’abilità o maestria che si ottiene da questo addestramento.
Il Tài Jí Quán (pinyin) o T’ai Chi Ch’üan (Wade-Giles) è un’arte marziale, una disciplina psicofisica ed una via di elevazione spirituale. In occidente si usa parlare anche di Tai Ji, ovvero si è tolto il Quán (pugno/boxe). Quando non si studiano le applicazioni marziali, è comunque indispensabile finalizzare con l’intenzione il movimento, altrimenti l’energia non si muove, ma si compiono solo dei movimenti vuoti.
Non si può dire che chi pratichi il Tai Ji Quan non stia facendo un lavoro sull’energia, ovvero non stia praticando anche Qi Gong (non è invece vero il contrario), da ciò ne possiamo dedurre che il Tai Ji Quan, è un sottoinsieme del Qi Gong.
Si inizia con trenta minuti di Qigong seguiti da sessanta minuti di Taijiquan. Conduce la pratica Vito Marino assieme agli istruttori Roberto Federico, Antonella Coglitore, Domenico Lento, Alessandra Scalici e Francesco Aragona.
Per partecipare non è necessaria alcuna esperienza pregressa.
Esistono diversi stili di Tai Ji Quan e centinaia di stili di Qi Gong. Entrambi nascono dall’idea che l’uomo (microcosmo), nasce dall’unione del Cielo con la Terra, e che per vivere bene debba uniformarsi e armonizzarsiai cambiamenti che avvengono in Cielo ed in Terra, cioè debba seguire la via del Dao (Tao).
Iniziamo con il Qi Gong. In cinese si scrive 氣功 e il termine Qi viene tradotto con energia vitale o soffio vitale (concetto analogo al sanscrito prāṇa), mentre il termine Gong indica un addestramento (che richiede impegno, tempo, dedizione, ecc.), e anche l’abilità o maestria che si ottiene da questo addestramento.
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Quindi il termine Qi Gong, indica un ampio arco di pratiche rivolte a coltivare la propria energia vitale. Il Tài Jí Quán (pinyin) o T’ai Chi Ch’üan (Wade-Giles) è un’arte marziale, una disciplina psicofisica ed una via di elevazione spirituale. In occidente si usa parlare anche di Tai Ji, ovvero si è tolto il Quán (pugno/boxe). Quando non si studiano le applicazioni marziali, è comunque indispensabile finalizzare con l’intenzione il movimento, altrimenti l’energia non si muove, ma si compiono solo dei movimenti vuoti.
Non si può dire che chi pratichi il Tai Ji Quan non stia facendo un lavoro sull’energia, ovvero non stia praticando anche Qi Gong (non è invece vero il contrario), da ciò ne possiamo dedurre che il Tai Ji Quan, è un sottoinsieme del Qi Gong.
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