"Le notti della Queerilla": una mostra racchiude gli scatti più significativi del Party Nudo a Palermo
Una foto del progetto "Le notti della Queerilla" di Simona Mazzara e Fabrizio Milazzo
I due fotografi raccontano le serate del Party Nudo, rassegna di feste queer del capoluogo siciliano, proponendo un reportage dal taglio personale che ne descrive l'estetica.
«Party Nudo è uno spazio di libertà – sottolinea Luigi Carollo, portavoce del Palermo Pride – è un luogo di contaminazione tra differenze che diventano comunità, anche inconsapevolmente. È un tempo nel quale il queer riesce a fare egemonia perfino quando non è maggioranza. E si balla anche, ovviamente. Si balla celebrando il club come luogo di produzione di pratiche culturali.
Insomma Party Nudo somiglia molto al Palermo Pride: una mostra di foto dei corpi di Party Nudo diventa quindi la mostra di una parte del grandissimo mondo del Pride. Nel chiuso di una discoteca si, ma con la stessa rivendicazione di libertà dagli stereotipi e dalle convenzioni. Con un po’ di me ne fotto in più. Che a noi piace».
Simona Mazzara pensa che documentare serva a non dimenticare. Nelle sue immagini il bianco e nero restituisce quell’amore e quella profonda sensualità che costituiscono la sua visione del party, ideologicamente e fattualmente il miglior luogo in cui poter essere veramente se stessi.
Per lei vivere il party significa assaporarne ogni essenza, riportarne la libertà con ostinazione. Un’essenza fatta di diversità e cambiamento, una causa che non può essere abbandonata.
Fabrizio Milazzo interpreta e descrive l’estetica del party rifacendosi al punk: ribelle, coraggioso, sovversivo. Il party è nella sua visione uno spazio libero che mostra mode, sessualità e diversi background che Fabrizio ha provato a rappresentare nelle sue fotografie.
"Le notti della Queerilla" è un titolo chiave che gioca sul termine inglese queer , il cui uso in Italia nasce in contrapposizione agli stereotipi di genere.
Attraverso questo fotoracconto si documenta lo spazio in cui è possibile liberarsi e combattere la norma claustrofobica del quotidiano.
Etica ed estetica diventano un tutt’uno attraverso il movimento del corpo che restituisce ad ogni individuo una condizione di totale libertà.
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