Metropolitan di Catania: Alessandro Idonea porta in scena "La banda degli onesti"
È la trasposizione teatrale di un grande classico del cinema a concludere "Una stagione a 4 stelle – Gilberto Idonea".
Sabato 18 e domenica 19 maggio (sabato alle 17.30 e alle 21.00, domenica alle 17.30) al Teatro Metropolitan di Catania, il direttore artistico Alessandro Idonea porta in scena "La banda degli onesti", versione teatrale liberamente tratta del famoso film diretto da Camillo Mastrocinque nel 1956, scritto a quattro mani da Age & Scarpelli, arricchito da nuove invenzioni sviluppate sulla linea dei personaggi originali.
Un omaggio a due mostri sacri della commedia all'italiana, Totò e Peppino De Filippo, il cui sodalizio artistico venne consacrato proprio da questo film.
Antonio Bonocore è un portiere napoletano di un caseggiato romano al quale un giorno un condomino in fin di vita chiede di distruggere una matrice per banconote da diecimila lire e della carta filigranata, rubate anni prima alla Zecca di Stato.
Bonocore obbedirebbe anche, se non fosse che il nuovo amministratore, il corrotto ragionier Casoria, lo ha minacciato di sfratto e licenziamento. Conserva quindi carta e matrice e cerca la complicità dal tipografo Giuseppe Lo Turco e del pittore Felice Cardoni, indebitati come lui.
In scena Alessandro Idonea, che firma anche la regia, affiancato da Vincenzo Volo, Giovanna Criscuolo. Rosario Minardi, Giuseppe Brancato e Luigi Nicotra.
Sabato 18 e domenica 19 maggio (sabato alle 17.30 e alle 21.00, domenica alle 17.30) al Teatro Metropolitan di Catania, il direttore artistico Alessandro Idonea porta in scena "La banda degli onesti", versione teatrale liberamente tratta del famoso film diretto da Camillo Mastrocinque nel 1956, scritto a quattro mani da Age & Scarpelli, arricchito da nuove invenzioni sviluppate sulla linea dei personaggi originali.
Un omaggio a due mostri sacri della commedia all'italiana, Totò e Peppino De Filippo, il cui sodalizio artistico venne consacrato proprio da questo film.
Antonio Bonocore è un portiere napoletano di un caseggiato romano al quale un giorno un condomino in fin di vita chiede di distruggere una matrice per banconote da diecimila lire e della carta filigranata, rubate anni prima alla Zecca di Stato.
Bonocore obbedirebbe anche, se non fosse che il nuovo amministratore, il corrotto ragionier Casoria, lo ha minacciato di sfratto e licenziamento. Conserva quindi carta e matrice e cerca la complicità dal tipografo Giuseppe Lo Turco e del pittore Felice Cardoni, indebitati come lui.
In scena Alessandro Idonea, che firma anche la regia, affiancato da Vincenzo Volo, Giovanna Criscuolo. Rosario Minardi, Giuseppe Brancato e Luigi Nicotra.
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