"Arti e Suoni della Tradizione Siciliana": opere sonore e artigianali in mostra

In foto Franco Cuticchio
In occasione della 73esima edizione del Mandorlo in Fiore di Agrigento, il Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei Templi ospita la mostra "Arti e Suoni della Tradizione Siciliana", curata da Doresita Marino, storica dell’arte, che intende valorizzare le pratiche decorative-artistiche e musicali trasmesse da generazione in generazione.
Tutte le opere in mostra rispondono coerentemente a un particolare linguaggio figurale e coloristico del sistema artistico-popolare e antropologico siciliano: dai tamburi di san Calogero di Agrigento, al tamburo a cornice, dalla brocca in terracotta (quartara) di Caltagirone al marranzano.
Sono questi gli oggetti sonori che tra artigianato e tradizione scandiscono fra colori e suoni la fatica del lavoro e i toni festivi delle cerimonie rituali e religiose del folklore della tradizione popolare.
La mostra intende contribuire attraverso un percorso visivo ed emozionale, espositivo e laboratoriale l’importanza dei saperi e delle tradizioni del passato che grazie all’abilità di artigiani contemporanei, provenienti da tutta la Sicilia, continuano a vivere ancora oggi, intensificando quel rapporto oggi più che mai attuale fra arti e vita sociale.
Gli artisti selezionati sono tra i più qualificati della Sicilia, alcuni iscritti al REIS e nominati "Tesori umani viventi"e la mostra, spiega la curatrice, vuole immergere anche il visitatore nell’universo festivo e sonoro al fine di tramandare la tradizione orale.
L’esposizione si avvale da un'attenta consulenza scientifica, in una stretta collaborazione tra la storica dell’arte curatrice Doresita Marino e gli studiosi coinvolti: Antonino Frenda, etno-antropologo, attivo ricercatore e studioso dei sistemi cerimoniali in Sicilia e di cultura materiale tradizionale, e il Dottore in Discpline della Musica Biagio Marino con una tesi in etnomusicologia "I Tamburi di San Calogero nell’agrigentino".
Tutte le opere in mostra rispondono coerentemente a un particolare linguaggio figurale e coloristico del sistema artistico-popolare e antropologico siciliano: dai tamburi di san Calogero di Agrigento, al tamburo a cornice, dalla brocca in terracotta (quartara) di Caltagirone al marranzano.
Sono questi gli oggetti sonori che tra artigianato e tradizione scandiscono fra colori e suoni la fatica del lavoro e i toni festivi delle cerimonie rituali e religiose del folklore della tradizione popolare.
La mostra intende contribuire attraverso un percorso visivo ed emozionale, espositivo e laboratoriale l’importanza dei saperi e delle tradizioni del passato che grazie all’abilità di artigiani contemporanei, provenienti da tutta la Sicilia, continuano a vivere ancora oggi, intensificando quel rapporto oggi più che mai attuale fra arti e vita sociale.
Gli artisti selezionati sono tra i più qualificati della Sicilia, alcuni iscritti al REIS e nominati "Tesori umani viventi"e la mostra, spiega la curatrice, vuole immergere anche il visitatore nell’universo festivo e sonoro al fine di tramandare la tradizione orale.
L’esposizione si avvale da un'attenta consulenza scientifica, in una stretta collaborazione tra la storica dell’arte curatrice Doresita Marino e gli studiosi coinvolti: Antonino Frenda, etno-antropologo, attivo ricercatore e studioso dei sistemi cerimoniali in Sicilia e di cultura materiale tradizionale, e il Dottore in Discpline della Musica Biagio Marino con una tesi in etnomusicologia "I Tamburi di San Calogero nell’agrigentino".
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