"Pesce di terraferma", la personale dell'artista milanese Massimo Kaufmann

In mostra lavori su tela di grandi e medie dimensioni caratterizzati da un forte cromatismo che documentano gli esiti più recenti della ricerca dell'artista e dodici nuove opere su carta realizzate su fogli per scrittura in alfabeto Braille, utilizzato dalle persone non vedenti e realizzate per accompagnare il volume "Pesce di terraferma" di Maurizio Padovano, edito da Drago Edizioni.
La poetica di Massimo Kaufmann è strettamente legata al ritmo e al gesto di fare pittura. L'aspetto performativo costituisce una delle cifre caratteristiche della sua produzione degli ultimi quindici anni: la pittura praticata come partitura musicale, il tessuto temporale come elemento portante della creazione artistica.
Molti degli ultimi lavori di Massimo Kaufmann, e tra questi alcuni di quelli in mostra, prendono il nome di "Clinamen", che nella fisica epicurea non è altro che la deviazione spontanea degli atomi nel corso della loro caduta nel vuoto in linea retta, sia nel tempo che nello spazio, che permette agli atomi di incontrarsi.
È grazie al Clinamen che gli atomi, deviando dalla loro traiettoria, formano la varietà delle cose del mondo. Kaufmann ha rappresentato, nelle sue opere recenti, proprio questo caos ordinato, dove lo spazio della tela è pervaso da infiniti punti colorati che scorrono lungo traiettorie colorate, seguendo le linee del caso per formare un nuovo cosmo.
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