Omaggio a Federico Fellini: proiezione de "Il Casanova" al Cinema Vittorio De Seta
L'associazione Lumpen presenta, venerdì 21 febbraio al cinema Vittorio De Seta, "Il Casanova" di Federico Fellini, considerato l'ultimo capolavoro del grande regista riminese. La proiezione è proposta nell'ambito di un omaggio più ampio dedicato a Fellini per il centenario della nascita, che comprende altri titoli e la presenza di numerosi ospiti.
Diretto dal Maestro nel 1976, due anni dopo il successo internazionale di "Amarcord", premiato con l'Oscar nel '75, il celebre avventuriero veneziano viene riletto da Fellini con uno sguardo tutt'altro che benevolo, considerato come quasi un ciarlatano, un personaggio millantatore che riassume in sé buona parte dei difetti, anzi dei mali, che si ritroveranno negli italiani dei due secoli a venire.
A cominciare dal mito del seduttore irresistibile, dominatore di tutte le donne che il veneziano incontra, una figura, questa, che il regista non nasconde di detestare e nella quale identifica un erotismo malato e infantile, fasullo e perfino funereo. Di fatto Giacamo Casanova non fu questa "macchietta tragica" che il film racconta, fu anche molto altro.
La luce meravigliosa, raffinata, che esalta i dettagli con incredibile maestria è di Giuseppe Rotunno, i costumi, sfarzosi e rigorosi nella ricostruzione storica, sono di Danilo Donati, il montaggio di Ruggero Mastroianni. Per la penultima volta Nino Rota compone per l'amico Federico (l'ultima sarà per "Prova D'Orchestra", del 1979), mentre Donald Sutherland è perfetto nel prestare il volto e il corpo alla multiforme fantasia del Maestro.
Diretto dal Maestro nel 1976, due anni dopo il successo internazionale di "Amarcord", premiato con l'Oscar nel '75, il celebre avventuriero veneziano viene riletto da Fellini con uno sguardo tutt'altro che benevolo, considerato come quasi un ciarlatano, un personaggio millantatore che riassume in sé buona parte dei difetti, anzi dei mali, che si ritroveranno negli italiani dei due secoli a venire.
A cominciare dal mito del seduttore irresistibile, dominatore di tutte le donne che il veneziano incontra, una figura, questa, che il regista non nasconde di detestare e nella quale identifica un erotismo malato e infantile, fasullo e perfino funereo. Di fatto Giacamo Casanova non fu questa "macchietta tragica" che il film racconta, fu anche molto altro.
La luce meravigliosa, raffinata, che esalta i dettagli con incredibile maestria è di Giuseppe Rotunno, i costumi, sfarzosi e rigorosi nella ricostruzione storica, sono di Danilo Donati, il montaggio di Ruggero Mastroianni. Per la penultima volta Nino Rota compone per l'amico Federico (l'ultima sarà per "Prova D'Orchestra", del 1979), mentre Donald Sutherland è perfetto nel prestare il volto e il corpo alla multiforme fantasia del Maestro.
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