Opere in dialogo: collettiva ai Magazzini dell'Arte Contemporanea di Trapani

Particolare di un'opera di Francesca Scalici
La Galleria Magazzini dell'Arte Contemporanea rispecchia l'essenza di Trapani, città di mari e crocevia di culture al centro del Mediterraneo.
Train d'union tra diverse forme espressive di artisti provenienti da varie parti del mondo, da lunedì 30 giugno la galleria ospita "Le possibili conversazioni", mostra collettiva con opere di Silvio Cattani, Anna Lorenzetti, Hyun Kyong Kim, Udo Rein, Antonio Sammartano, Francesca Scalisi.
Inaugurazione il 30 giugno alle 19.00, visite fino al 10 luglio dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 13.00 o su appuntamento.
"Le possibili conversazioni" nasce come spazio di incontro tra linguaggi, visioni e materiali che, pur differenti, trovano un terreno comune nel dialogo silenzioso dell'arte.
Ogni opera esposta si fa voce di un pensiero, di una tensione, di una ricerca che non si esaurisce nell'oggetto, ma si apre all'altro: all'osservatore, all'ambiente, alla storia.
La mostra riunisce artisti che condividono un'urgenza comunicativa, non retorica ma profonda, fatta di assonanze sottili, di rimandi trasversali e di aperture sensibili.
Le "conversazioni" a cui il titolo allude non sono dichiarate, ma suggerite: sguardi che si incrociano, materiali che risuonano, superfici che si riflettono.
Train d'union tra diverse forme espressive di artisti provenienti da varie parti del mondo, da lunedì 30 giugno la galleria ospita "Le possibili conversazioni", mostra collettiva con opere di Silvio Cattani, Anna Lorenzetti, Hyun Kyong Kim, Udo Rein, Antonio Sammartano, Francesca Scalisi.
Inaugurazione il 30 giugno alle 19.00, visite fino al 10 luglio dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 13.00 o su appuntamento.
"Le possibili conversazioni" nasce come spazio di incontro tra linguaggi, visioni e materiali che, pur differenti, trovano un terreno comune nel dialogo silenzioso dell'arte.
Ogni opera esposta si fa voce di un pensiero, di una tensione, di una ricerca che non si esaurisce nell'oggetto, ma si apre all'altro: all'osservatore, all'ambiente, alla storia.
La mostra riunisce artisti che condividono un'urgenza comunicativa, non retorica ma profonda, fatta di assonanze sottili, di rimandi trasversali e di aperture sensibili.
Le "conversazioni" a cui il titolo allude non sono dichiarate, ma suggerite: sguardi che si incrociano, materiali che risuonano, superfici che si riflettono.
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