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Palermo raccontata olio su tela in "Luogo comune": la mostra all'Instituto Cervantes

  • Chiesa di Sant'Eulalia dei Catalani - Palermo
  • Dal 16 ottobre al 5 dicembre 2025
  • Dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 17.30 (dal lunedì al giovedì) e dalle 9.30 alle 14.00 (venerdì)
  • Gratuito
Balarm
La redazione

"Luogo comune", all'Instituto Cervantes di Palermo

Palermo è il fulcro attorno al quale ruota "Luogo comune", la mostra presentata dall'Instituto Cervantes di Palermo e curata da Fulvio Di Piazza, esposta alla Chiesa di Sant’Eulalia dei Catalani e visitabile da giovdì 16 ottobre a mercoledì 5 dicembre 2025.

L’esposizione si configura come un'indagine sul rapporto ideale e poetico che lega l’artista spagnolo Andrés Aparicio e il pittore palermitano Andrea Di Marco sulla percezione del capoluogo.

"Luogo comune", realizzata in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Palermo, Archivio Andrea Di Marco, Galleria Giovanni Bonelli, Ayuntamiento de Sevilla, Ayuntamiento de Villarasa, Universidad de Sevilla. Cicus, Universidad de Sevilla, Facultad de Bellas Artes, Diputación provincial de Huelva, ed Elenk’art, è composta da venticique opere, olio su tela, con un testo critico a corredo di Alessandro Pinto.

Pur appartenenti a generazioni diverse e caratterizzati da linguaggi pittorici distinti, Aparicio e Di Marco condividono una sensibilità affine nello sguardo attratto dal paesaggio urbano: un’attenzione rivolta agli aspetti marginali e apparentemente insignificanti della città, che divengono, nella loro pittura, luoghi privilegiati per una lettura critica e lirica dello spazio urbano. 

Saracinesche abbassate, ombrelloni dismessi, inferriate, scorci nascosti, elementi in apparenza banali che, nella loro ricorrenza iconografica, rivelano una poetica del frammento e del comune. 

Andrés Aparicio, che ha vissuto a Palermo nel 2019 come studente Erasmus, ha instaurato con la città un rapporto di scoperta e fascinazione, che gli ha permesso di cogliere i segni di un’identità urbana precaria e in costante trasformazione, percorsa da processi di gentrificazione che hanno alterato profondamente il tessuto socio-spaziale. 

Il suo sguardo si è posato sugli aspetti più vulnerabili e obliqui della città, rintracciando in essi una voce autentica e residuale. In questo processo, Aparicio ha individuato in Andrea Di Marco un interlocutore ideale, riconoscendo nell’opera dell’artista palermitano una guida e una fonte di ispirazione, nonché una sorta di traccia visiva da seguire. 

L’allestimento mette in risalto le due visioni artistiche e riflette anche sulla possibilità di una narrazione urbana condivisa, costruita a partire dai luoghi comuni nel duplice senso del termine: ciò che è abituale e ciò che è collettivo.
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